A 19 anni beve un frullato proteico e finisce in coma: cos’è successo a Marta, la disperazione della famiglia

Il dramma di Marta: allergica alla frutta secca beve un frullato proteico e va in shock anafilattico

Il caso di Marta Perez, la 19enne di Alicante che è finita in coma a causa di un’insolita reazione allergica, ha destato grande preoccupazione e ha messo in luce la gravità delle allergie alimentari. La ragazza, che ha sempre sofferto di allergia al pistacchio, ha bevuto un frullato proteico che conteneva proprio questo ingrediente, scatenando una reazione anafilattica che l’ha portata al coma.

La reazione all’ingestione del frullato è stata immediata con una crisi respiratoria seguita da un arresto cardiaco che è culminato nel coma. Quasi due anni dopo l’incidente, Marta è ancora in una situazione critica e i suoi genitori sono costantemente alla ricerca di nuove soluzioni terapeutiche per aiutarla a riprendersi. Attualmente la giovane è seguita in una clinica privata a Valencia, Virgen de los Lirios di Alcoy dove sta ricevendo trattamenti di neuro riabilitazione nella speranza di recuperare almeno in parte le sue funzioni cerebrali compromesse dall’episodio.

La famiglia di Marta ha lanciato una campagna di raccolta fondi per poter permettere alla ragazza di accedere a nuove cure e terapie specializzate, con l’obiettivo di migliorare le sue condizioni e offrirle la possibilità di una vita migliore. Attraverso questa è possibile contribuire alla raccolta dei 35mila euro necessari per finanziare il nuovo trattamento.

L’allergia alimentare è una condizione seria che può avere conseguenze gravi e bisogna sempre essere pronti a reagire prontamente in caso di reazioni allergiche. Purtroppo spesso non conosciamo la totalità del funzionamento del nostro corpo e scopriamo alcune allergie solo quando veniamo in contatto con la sostanza allergizzante. Sarebbe opportuno eseguire dei test allergici riguardanti alimenti e farmaci per non essere colti di sorpresa da conseguenze nefaste.

La regolamentazione europea ormai impone alle aziende alimentari di indicare in etichetta tutte le componenti dei cibi, anche le più piccole tracce. Speriamo che Marta possa presto riprendersi e tornare a vivere una vita normale, in attesa di nuovi progressi nella ricerca e nel trattamento delle allergie alimentari.