Giulia Cecchettin e la rabbia dello zio dopo la confessione venuta fuori di Filippo Turetta

Dopo il verbale della confessione di Filippo Turetta, mandato in onda a Quarto Grado, arrivata la risposta dello zio di Giulia Cecchettin

Il programma Quarto Grado nell’ultima puntata è riuscito a mandare in onda il verbale della confessione di Filippo Turetta, dopo il suo arresto per il delitto di Giulia Cecchettin. Il 22enne ha spiegato il perché ha messo fine alla sua vita e cosa è successo in quella serata.

zio giulia

La ragazza è deceduta nella serata dello scorso 11 novembre, era uscita con il suo ex fidanzato, per vedere il vestito della sua laurea. Doveva discutere la tesi solo quattro giorni dopo, ma non è mai arrivata a questo obiettivo importante della sua vita, poiché il giovane aveva in mente altri piani.

Il programma Quarto Grado ha mandato in onda il verbale della confessione di Filippo Turetta. Quest’ultimo ha spiegato cosa è successo ed il perché tra loro sarebbe scoppiata una lite, lei non voleva tornare con lui e non aveva nemmeno intenzione di accettare i suoi regali. Così ha spiegato cosa ha fatto e come Giulia ha provato a fuggire.

zio giulia

Però lui l’ha rincorsa ed ha iniziato a colpirla, prima in un parcheggio vicino la casa e poi nella zona industriale di Fossò. In quel posto la 22enne ha provato a scappare inutilmente, poiché Filippo l’ha rincorsa ed è qui che l’ha colpita in molte parti del suo corpo, provocando quindi il suo straziante decesso. Dall’autopsia è emerso che le ha inferto ben 75 fendenti.

La rabbia dello zio di Giulia Cecchettin dopo la scoperta del verbale della confessione

Andrea Camerotto, zio materno di Giulia Cecchettin, poche ore dopo che il programma che va in onda su Rete 4, ha deciso di pubblicare un duro post sul suo profilo social, rivolto proprio a Filippo Turetta. Nel quale ha scritto:

zio giulia

Spero che la tua famiglia ti abbandoni a te stesso con i tuoi incubi peggiori. Altrimenti a quel messaggio di sei mesi fa non ha senso che io risponda.

Io non ho mai risposto e non nego che, in questo momento, non sono disposto a perdonare. La sua famiglia ci ha contattati chiedendo di perdonarlo, ma io non sono disposto a farlo.