Svolta nel caso del duplice delitto dei coniugi a Fano: nella notte è arrivato l’arresto

Svolta nelle indagini per il duplice omicidio dei coniugi di Fano: arrestato il figlio che ha fatto trovare i corpi

Svolta decisiva nel caso che nella giornata di ieri ha sconvolto la città di Fano e non solo, che riguarda il duplice delitto dei due coniugi Giuseppe Ricci e Luisa Marconi. A togliere loro la vita sarebbe stato il loro figlio, il 50enne Luca Ricci, lo stesso che aveva lanciato l’allarme ieri mattina, facendo rinvenire i due corpi nell’appartamento di via Fanella teatro della tragedia.

Coniugi uccisi a Fano
Luisa Marconi e Giuseppe Ricci

Sarebbe arrivata questa notte, al termine di un lunghissimo interrogatorio che si sarebbe protratto per oltre 15 ore, la confessione di Luca Ricci. Il 50enne che inizialmente aveva dichiarato di essere completamente estraneo ai fatti, alla fine è crollato alle domande del magistrato.

Coniugi uccisi a Fano
Luca Ricci

La vicenda risale a ieri mattina, quando Luca Ricci ha contattato le autorità e richiesto il loro intervento nella palazzina situata al civico 127 di via Fanella a Fano. Al loro arrivo, dopo che i Vigili del Fuoco hanno forzato il portone d’ingresso dell’abitazione dei sui genitori, gli agenti di Polizia hanno rinvenuto entrambi i coniugi a terra, ormai esanimi. Su entrambi i corpi erano presenti segni di violenza. Con l’uomo, il 75enne Giuseppe ucciso a colpi di corpo contundente alla testa, e la donna, la 70enne Luisa strangolata e soffocata.

Coniugi uccisi a Fano

Gli inquirenti hanno subito iniziato l’interrogatorio al 50enne, che inizialmente si è dichiarato estraneo ai fatti e innocente. Dopo oltre 15 ore di colloquio, tuttavia, l’uomo è crollato di fronte al magistrato ed ha confessato.

Ricci avrebbe fornito dettagli anche sul movente che lo ha spinto a compiere questo gesto. Movente che sarebbe di natura economica, con i genitori che gli avevano negato denaro, dopo che lui aveva fatto perdere loro già la casa.

La Polizia Scientifica avrebbe poi rinvenuto, in un pozzetto nel cortile della palazzina, un martello. Verosimilmente si tratterebbe dell’arma utilizzata per colpire alla testa l’anziano padre. Il fermo del 50enne è stato effettuato nella notte.