The Rotten Salad: la Dis-Fashion Blogger che prende in giro le blogger più famose

Buongiorno Bigodine!

Oggi con molto molto piacere ho in serbo per voi un’intervista a cui tengo particolarmente! Ho conosciuto Valentina qualche mese fa grazie ad un incontro fortuito su Instagram e da allora non ho più smesso di seguirla!
Chi è Valentina? È una ragazza di quasi 28 anni che nella vita fa l’educatrice in una comunità per il recupero dei tossicodipendenti in provincia di Monza e Brianza e che da novembre 2013 ha aperto il profilo Instagram “The Rotten Salad” in cui pubblica foto divertenti ed intelligenti con cui “prende in giro” le blogger più famose e le loro pose un po’ eccentriche!

La sua ironia a me è piaciuta molto, perché è intelligente e mai volgare o banale e così ho pensato di intervistarla per conoscerla meglio!
Ecco le sue risposte e alcuni dei suoi scatti migliori!

Da dove è nata l’idea di aprire questo account satirico sulle fashion blogger?

Sono sempre stata brava con le imitazioni dei personaggi famosi, ma anche con le imitazioni delle prof a scuola. Sai che c’è sempre un giullare in ogni classe, no? Ecco, nella mia ero io! The Rotten Salad è nata in un momento particolarmente down della mia vita in cui tutto avevo, tranne che la voglia di ridere. Così ho deciso che era il momento di obbligarmi a farlo.

Com’è cambiato il tuo approccio ad Instagram da quando sei così seguita??

Avevo un mio profilo personale con un centinaio di contatti e mi limitavo a postare foto delle uscite con gli amici o delle mie vacanze. Saranno due mesi che quel profilo non lo apro più e che non posto più nuove foto. The Rotten Salad mi assorbe completamente e gli dedico moltissimo tempo, non solo per le foto, ma anche per verificare che feedback ho e aggiustare il tiro di conseguenza.

Cosa pensi del fenomeno fashion blogger? 

Penso che tutti i fenomeni legati al web (fashionblogger, youtuber, etc..) siano dovuti ad un momento di estrema difficoltà che il nostro Paese sta affrontando, soprattutto lavorativamente parlando. Di conseguenza c’è chi pensa a delle soluzioni alternative e il web permette di fare questo, di arrivare a chiunque e di farsi conoscere, e se l’idea è buona, piace, è ben sviluppata e hai la fortuna che qualcuno ti noti, allora è fatta. Finché dura…

Quali sono le pose più gettonate del momento per quanto riguarda le fashion blogger?

Ultimamente si stanno dilettando parecchio nel fare foto con arredamenti del bagno! Sarà una nuova moda?? Inutile dirti che con tutto ciò io chiaramente vado a nozze!

E le più criticate/prese in giro?? 

Come avrai potuto notare, io non amo prendere in giro le espressioni del viso. Si andrebbe troppo sul personale e non è il genere di parodia che mi piace fare. Preferisco la parodia degli outfit o di situazioni diciamo particolari. Le foto che mi diverto più a fare sono quelle in cui riesco a creare un’interazione tra me e le blogger in questione, e ho visto che questo piace moltissimo.

Pensi che queste pose un po’ studiate e un po’ volutamente provocatorie siano frutto di ingenuità delle blogger o siano studiate ad hoc per “far parlare”?

Alcune forse per ingenuità, ma altre credo proprio che siano studiate a tavolino perché ti invogliano subito a commentare. Avrei mille esempi, ma da brava ragazza “politically correct” evito, sperando di esserci capite comunque! ;-)

Quanto tempo impieghi in media per realizzare le tue foto/satira?

Dipende: ci sono foto che sbrigo in nemmeno 10 minuti, altre che invece richiedono più tempo, non tanto nello scattare, quanto nella preparazione. Se ho bisogno di materiale lo devo andare a cercare e se non ho nulla in casa che mi possa aiutare, devo andarlo a comprare. Credo che il segreto dietro al “successo” delle mie foto sia infatti la semplicità con cui sono realizzate. Non c’è bisogno di grandi trasformazioni.

A parte gli apprezzamenti che hai ricevuto da più parti e da più blogger, c’è stata qualche critica? Cosa ti ha colpito più di tutto?

Critiche dalle blogger non ce ne sono state, anzi… sono alcuni follower (per fortuna si contano sulle dita di una mano) che ogni tanto ci vanno giù pesante. Semplicemente credo non abbiano capito lo spirito della mia pagina e quindi mi tacciano di invidia o di complessi di inferiorità. Ma la cosa che mi ha colpita di più non è questa, bensì la solidarietà che ho trovato su Instagram: persone che nemmeno conosco mi incitano ad andare avanti così e mi seguono con molto, molto affetto. Alcuni miei amici invece non si fanno più sentire da quando ho superato un tot di followers, vai a capire perché…

Sei anche tu diventata una “quasi” blogger visto che tieni online una rubrica intitolata DisFashion, è questa la tua strada?

Guarda, ho sempre amato scrivere, quindi l’occasione della rubrica su un web magazine non me la sono fatta scappare. Non so con precisione quale sia la mia strada perché so fare molte cose (canto in un gruppo, lavoro in comunità, scrivo, so far ridere). Diciamo che non mi spiacerebbe intraprendere definitivamente una di queste strade poiché tutte mi stanno dando molte soddisfazioni e sono talenti che con fatica ho coltivato in tutti questi anni. Chi vivrà vedrà…