Rivoluzione al Pronto Soccorso: addio ai codici verde, giallo e rosso
Al Pronto Soccorso ci saranno nuovi codici per indicare le priorità.
Non più codici verdi, giallo e rosso. Al Pronto Soccorso si cambia. Al loro posto ci saranno dei codici di triage numerici con l’obiettivo di smistare in maniera più precisa i pazienti. La novità è contenuta in un documento pronto per essere inviato alle Regioni dal Ministero della Salute.
Danilo Bono, membro del coordinamento tecnico della Commissione Salute delle Regioni, ha spiegato ad AndKronos Salute che il cambiamento è “frutto di un lavoro portato avanti in questi 7-8 mesi a cui hanno partecipato da tutte le Regioni”, aggiungendo che l’obiettivo è “introdurre una serie di cambiamenti organizzativi. A livello operativo si introduce un doppio codice per la media gravità. Se oggi abbiamo i codici bianco, verde, giallo e rosso, con le nuove indicazioni si introducono i codici identificati da numeri che vanno da 1 a 5. In questo modo il giallo viene ‘spacchettato’ in due gradi di urgenza: quello che si riferisce al paziente che ha una stabilità e non rischia uno scompenso e quello che si riferisce al paziente più a rischio, il quale andrà monitorato in modo diverso”.
Bono ha chiarito che ciò permetterà “agli operatori di ‘stratificare’ meglio le persone in attesa nei pronto soccorso. Non cambia niente per l’utenza e non ci sarà confusione per il cittadino, perché è una questione operativa e inoltre il sistema di emergenza territoriale manterrà ancora il codice colore, poi si adeguerà”.
Quella dei codici, però, non sarà l’unica novità negli ospedali italiani. Il documento, infatti, prevede anche dei tempi da rispettare meglio definiti e una serie di indicazioni dedicate alla gestione delle situazioni di sovraffollamento nelle strutture.
L’esperto, a tal proposito, ha affermato che “un pronto soccorso può avere problemi di tre tipi: arriva troppa gente, ha difficoltà a smistare i pazienti al suo interno, oppure ha difficoltà a farli uscire, mandarli nei reparti e ricoverarli. Il documento precisa meglio la catena di operazioni da mettere in atto per gestire queste situazioni e prevede delle specifiche attivazioni di risorse interne”.