Madre condivide la sua esperienza come avvertimento per gli altri genitori
Suo figlio di se mesi cade dal lettone, ora questa madre vuole avvertire gli altri genitori
L’ avvertimento di una madre per gli altri genitori: “voglio raccontarvi la mia storia, perché spero che il mio dolore come madre, possa essere d’insegnamento per voi altri genitori. Mio figlio, Colton, aveva soltanto sei mesi, quando è caduto dal mio letto. Avevamo appena finito di mangiare e, come penso facciano tutti i neonati, il mio bambino era solito dormire.
Non era la prima volta che lo facevo… l’ho cullato e non appena si è addormentato l’ho messo sul mio lettone e l’ho circondato dai cuscini. Poi sono tornata in cucina, per finire di sparecchiare e pulire. Improvvisamente, mentre mettevo le stoviglie nel lavello, ho sentito un tonfo e poi il pianto straziante di Colton. Sono corsa in camera da letto. Mio figlio aveva battuto la testa e si era spaventato, ma non appena l’ho preso in braccio, si è tranquillizzato. Dopo poco tempo, è tornato a sorridere alle facce buffe di suo padre, tutto era tornato normale. Colton però, aveva un livido in testa e io da mamma paranoica, ho deciso di portarlo in ospedale, giusto per un semplice controllo. Quando si tratta di testa, la cosa mi spaventa sempre! Il pediatra lo ha visitato, dopo un po’ di attesa, e per tranquillizzarmi, decise di fargli una tomografia. Proprio in quel momento, Colton iniziò a vomitare. Dai risultati risultò che c’era del sangue all’interno del cranio e che aveva una frattura. Quelle parole risuonavano nella mia testa, erano irreali, un brutto sogno, non c’era altra spiegazione! Più passavano le ore e più le cose peggioravano. Colton è stato trasferito, con l’elicottero, in un’altra struttura, più specializzata. Io continuavo ad incolpare me stessa, cosa avevo fatto a mio figlio?
Per un mese mio figlio fu tenuto collegato ad un respiratore e ogni giorno fu sottoposto a diversi test. Le previsioni erano che sarebbe rimasto un vegetale.
La quinta settimana, qualche speranza tornò… Colton riusciva a respirare da solo, non aveva più bisogno di quella macchina. La sesta settimana, aprì gli occhi… i medici mi dissero che potevo portarlo a casa, ma dovevo dargli gli anticonvulsivanti e nutrirlo attraverso una via nasogastrica.
I giorni passavano lentissimi, nel dolore, la ripresa è stata l’esperienza più brutta della mia vita. Non auguro a nessuno ciò che ho passato! Mio figlio è il motivo per cui mi alzo al mattino e mai avrei immaginato che sarebbe potuta accadergli una cosa del genere! Sapete quante mamme mi hanno insultata e giudicata, invece di capirmi? Si è vero, ho sbagliato, ma adesso ditemi, voi non avete mai messo i vostri figli a dormire nel vostro lettone?
Sono passati più di due mesi e Colton ogni giorno ha visite e terapie, noi lo amiamo e non lo lasciamo nemmeno per un secondo. Se vi ho parlato del mio errore, è perché, anche se la mia speranza non morirà mai, vorrei che nessun altro genitori si possa mai ritrovare a vivere una cosa del genere.”
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