Gerry Scotti discriminato: la sua esperienza al liceo
Sul settimanale Chi il popolare conduttore si è lasciato andare ad alcune confessioni: Gerry Scotti veniva discriminato per via del padre
Nemmeno i più simpatici sono immuni agli insulti. Lo sa bene Gerry Scotti, discriminato da giovane: anche se ancora non aveva iniziato la sua carriera da conduttore, Scotti amava stare in compagnia ed era un adolescente socievole. Era anche uno studente normale e attento. Purtroppo, però, qualcuno non lo apprezzava.
Il popolare conduttore ha dichiarato al settimanale Chi che durante la sua adolescenza si è ritrovato a combattere con un tipo di discriminazione molto triste. Sì, perché non proveniva dai suoi compagni (cosa che già di per sé è gravissima) bensì da coloro che dovevano istruirlo e guidarlo: i suoi professori.
Gli insegnanti che incontrava ogni mattina in aula, in maniera dura e meschina lo discriminavano e lo tenevano in disparte per un motivo a dir poco miserabile: il lavoro di suo padre.
Mario Scotti era un operaio che lavorava alle rotative del Corriere della Sera: un mestiere semplice, umile, che evidentemente non piaceva ai professori del liceo classico di Virginio (vero nome di Gerry).
Nonostante il ricordo sia davvero doloroso, Gerry Scotti ha dichiarato che l’esperienza gli è servita: ha fatto in modo che diventasse qual che è, che imparasse il valore dei sentimenti degli altri e che diventasse il bravo conduttore che è tutt’oggi.
Chiusa la parentesi del liceo, Gerry si è iscritto a giurisprudenza ma non ha completato gli studi per seguire una strada più importante: quella che gli suggeriva il suo cuore. Nonostante i torti subiti non ha infatti mai smesso di credere in sé stesso. Ha esordito nel 1983 con Radio Dee-Jay. E da allora non si è più fermato.