Tristezza in un cortile ad Anzio
Interviene asl e polizia ad Anzio su segnalazione di alcuni vicini
La casa è singola, ciò che stava avvenendo in quel cortile sarebbe rimasto un mistero se alcuni vicini non avessero fatto una telefonata alla polizia per chiedere un intervento in loco. Si sentono urla strazianti, è chiaro che siano di dolore, qualcuno sta facendo del male a chi non può difendersi, la sensibilità delle persone che abitano
nei pressi della casa è al limite della sopportazione, ecco il perché della telefonata. Arriva la polizia locale che entra nel cortile, quello che si trovano davanti agli occhi è struggente. Il corpo bruciato e privo di vita giaceva su di un tavolo di legno fatiscente, per il poverino la morte era arrivata lentamente e con dolore. Quattro persone di nazionalità rumena hanno acquistato il poverino, poi gli hanno tagliato la gola e l’hanno bruciato con un cannello a gas. Le urla di dolore sono state sentite chiaramente, tale forte la sofferenza inflitta al poverino. Gli agenti hanno chiesto l’intervento della asl veterinaria che hanno potuto confermare l’uccisione cruenta dell’animale. Tanto risentiti dalla scena che hanno anche provveduto a coprire con un sacco nero quell’essere tutto bruciato. Per legge avrebbero dovuto sparargli il colpo di stordimento e poi procedere, invece, come troppo spesso accade per usanze o culture il poverino ha sofferto tanto prima di morire. Gli agenti hanno verbalizzato il maltrattamento di animale e la macellazione clandestina ai quattro e ad un italiano che lo aveva trasportato lì. La necessità di portarli sulla tavola è superiore a qualsiasi sofferenza inflitta? Cosa ha fatto di male e a chi per meritare una morte che non viene riservata al peggiore dei mostri? I complimenti vanno ai vicini che non hanno taciuto e agli agenti intervenuti che hanno fatto pienamente il loro dovere, agli altri auguriamo un giorno di trovare un po di sensibilità, potrebbe solo arricchirli, mai danneggiarli.
La scena nel cortile
Gli agenti intervenuti
Il povero maialino
Quanto avrà sofferto, a chi può servire la sua sofferenza?