Trieste, cittadini lasciano coperte dopo il gesto del vicesindaco

Un gruppo di cittadini ha lasciato coperte e un messaggio al senzatetto.

Due giorni fa, su Facebook, il vicesindaco di Trieste, Paolo Polidori, si è vantato di avere gettato alcune coperte di un senzatetto, scatenando un vespaio di polemiche.

Trieste, cittadini lasciano coperte dopo il gesto del vicesindaco

Queste le parole pubblicate sui social media dal leghista: “Sono passato in via Carducci, ho visto un ammasso di stracci buttati a terra… coperte, giacche, un piumino e altro; non c’era nessuno, quindi presumo fossero abbandonati: da normale cittadino che ha a cuore il decoro della sua città, li ho raccolti e li o buttati, devo dire con soddisfazione, nel cassonetto: ora il posto è decente! Durerà? Vedremo! Il segnale è: tolleranza zero!! Trieste la voglio pulita!! PS: sono andato subito a lavarmi le mani! E adesso si scatenino pure i benpensanti, non me ne frega nulla!!”.

Come risposta, un gruppo di cittadini ha lasciato ieri sera – sabato 5 gennaio – un messaggio scritto su un cartello di cartone: “Caro amico, speriamo che questa notte tu soffra meno il freddo. Ti chiediamo scusa a nome della città di Trieste. P.s. In caso di mancato ritiro da parte dell’interessato non getare nulla. Provvederemo al recupero entro domani. Grazie”.

Trieste, cittadini lasciano coperte dopo il gesto del vicesindaco

Il cartello stamattina – domenica 6 gennaio – come riportato da Ansa.it (da cui proviene la foto), era sparito ma non gli indumenti e le coperte portate da alcuni cittadini.

Non si sa quale sia l’identità del clochard. Alcuni pensano sia un romeno.

Il vicesindaco, intervistato da Radio Capital, dopo il polverone conseguente alla sua condivisione, ha affermato: “A Trieste nessuno resta senza tetto sulla testa, non c’è mancanza di solidarietà, mi ero mosso in prima persona per lui: lo cercherò, voglio parlargli. Nel post non c’è riferimento a persone, sul clochard c’era un provvedimento di allontanamento e ho presunto che fosse andato via”. Ha ammesso, comunque, che non riscrivirebbe, se potesse, il contenuto in quel modo: “È brutto sentirsi dare del razzista, non lo sono”.