Julen: cosa non quadra nelle indagini
Julen: cosa non quadra nelle indagini? Ecco le cose che gli inquirenti non riescono a spiegarsi.
Julen: cosa non quadra nelle indagini? Ci sono delle incongruenze che tengono ancora il mondo intero con il fiato sospeso nel caso di Julen. Si tratta del bambino di 2 anni che ha perso la vita ed è normale desiderare di conoscere tutta la verità e trovare i colpevoli. Con il recupero del corpo di Julen all’1.25 di notte, l’attesa tensione che Malaga ha vissuto – e per estensione tutta la Spagna – è, finalmente, volta al termine.
Tuttavia e, sfortunatamente, il “caso Julen” ha ancora molte domande che non hanno ancora una risposta. Verso le 4:00 del mattino, la Commissione Giudiziaria del Cerro de la Corona (Totalán) si è riunita per iniziare l’indagine di quello che è stato definito “un evento pieno di domande”. Ecco le risposte che si fanno attendere. Alcune ci sono ma hanno ancora delle incognite o incongruenze… mentre altre ancora non hanno una risposta.
Com’è caduto nel pozzo Julen?
Anche se il padre del bambino ha spiegato nei primi giorni le circostanze che riguardano la caduta del bambino, è stata la Guardia Civile a mettere nero su bianco esattamente quello che è successo.
Come abbiamo già spiegato in un altro articolo, Julen stava seduto in un fossato a forma di L e mangiava dei “gusanitos” e c’è una foto che lo ritrae proprio in quei momenti. La versione del padre su come ci è finito Julen nel pozzo è stata confermata dalle dichiarazioni della madre Vicky e dagli altri testimoni presenti al picnic.
L’autopsia di Julen
Il lavoro forense determinerà la causa (o le cause) della morte, la data e cercherà di spiegare le ferite che il bimbo aveva sul corpo, a causa della caduta. L’autopsia sarà la chiave per sapere esattamente quando è morto Julen, anche perché la mamma e la fidanzato del proprietario del terreno parlano di pianti sentiti dal pozzo nei primi secondi dopo la caduta.
Secondo quello che lo psichiatra forense José Cabrera ha detto alla ABC, questo studio fornirà: “molti dettagli e tutti estremamente importanti per la successiva indagine”. Ecco quali sono:
1. Data e ora della morte
Infatti, grazie all’esame autoptico, sappiamo più o meno la data esatta della morte.
2. Causa della morte di Julen
Non meno importante è anche la causa della morte: traumatismi e altre lesioni dovute alla caduta e alla frizione, se dopo la caduta, qualcosa è caduto su di lui e che tipo di materiale era.
3. Stato fisico del bambino prima della caduta
Infine, il terzo aspetto che deve ancora essere chiarito, è lo stato fisico di Julen prima della caduta: se aveva qualche patologia in precedenza che gli avrebbe potuto indurre in qualche modo delle vertigini che lo hanno fatto precipitare o se aveva precedentemente ingerito qualche sostanza.
Il tappo di terra
Il mistero del tappo di terra è uno dei più grandi enigmi a cui si deve rispondere e anche una fonte inarrestabile di bufale. Il team di soccorso ha trovato un tappo di terra e sabbia piuttosto solida (non è stato possibile rimuovere l’aspirapolvere industriale) appena sopra il corpo del piccolo Julen Rosello.
Inoltre, anche quello che c’era sopra il tappo non ha ancora una spiegazione. Gli uomini della Guardia Civil hanno ricuperato dal pozzo un bicchiere di plastica e un sacchetto di chucherías (caramelle) ma nelle ultime foto scattate a Julen si vede bene che stava mangiando degli snack (gusanitos), come si può vedere dall’ingrandimento della foto.
Sembra un dettaglio da niente ma gli inquirenti vogliono capire bene la dinamica dei fatti. Dopo la foto scattata da un parente, Julen ha cambiato la busta che aveva nelle mani, prendendo quella di dolci (chucherías)? Forse non è nulla ma è sempre meglio chiarire tutti i particolari.
La chiamata al 112
Anche questa è una delle cose da chiarire durante le indagini. La prima chiamata al 112 dopo la scomparsa di Julen non è stata fatta dai genitori ma da un escursionista di passaggio: una donna che ha avvertito i servizi di emergenza che un bambino era caduto in un pozzo.
Quella prima testimonianza, insieme a quella dei genitori, sarà essenziale per conoscere le circostanze iniziali dell’evento. Che loro non abbiano pensato a chiamare i soccorsi è comprensibile perché erano, probabilmente, in uno stato di shock… ma perché non lo hanno fatto gli altri? Temevano che le autorità avrebbero scoperto che il pozzo era illegale?
Chi è responsabile per il pozzo?
L’indagine dovrà chiarire tutte le circostanze dell’evento e sarà necessario conoscere lo stato in cui si trovava il pozzo: se era aperto, coperto, mal segnalato, ecc. A quello che si sa (che si tratta di un pozzo che non ha tutti i permessi in ordine) bisognerà aggiungere altre informazioni: chi ha ordinato lo scavo, chi ne era a conoscenza tra i presenti, chi lo ha coperto con una pietra, chi lo ha scoperto (visto che nel momento della caduta non il pozzo era ovviamente scoperto).
Per adesso, l’unico che deve spiegare la sua posizione agli inquirenti è il proprietario del terreno dove è stato costruiti il pozzo, visto che era illegale. Come vedete, dunque, ci sono tantissime domande ancora che aspettano una risposta e noi seguiremo tutti gli aggiornamenti e cercheremo di tenervi informati su questa triste vicenda.