Quello che ho imparato nell’infilarmi nel letto di un uomo sposato
Quello che ho imparato nell'infilarmi nel letto di un uomo sposato
E’ un fatto che il matrimonio non garantisce la fedeltà, anche se dimostrate di amare quest’uomo, anche se gli dedicate il vostro tempo, il vostro desiderio, il corpo, i baci, nulla è garantito. Ma cosa succede quando sei dall’altra parte? Quando sei quella che deve aspettare, quella che si accontenta di baci scarsi e nascosti. Una ragazza ce lo racconta.
“No, non lo auguro a nessuno, questo è quello che ho imparato quando sono entrata nel letto di un uomo sposato. Se me lo chiedi, sento ancora quell’adrenalina quando ricordo la prima volta che l’ho visto. Ed è semplicemente che il suo aroma traboccava il carattere di un uomo intelligente, attento, dolce, creativo, con una scintilla tra le labbra, che gridava avventura. Sì, mi ha anche detto che le cose con sua moglie andavano molto male. Può sembrare assurdo, ma ho finito per accettarlo, mi sono accontentata delle briciole e, anche se in un primo momento la gelosia strappava la mia anima ogni notte nell’immaginarlo tra le sue braccia, mi sono abituata. L’intimità? Dio! Hai avuto la possibilità di mangiare il dolce che più ti piace, nascosta in un angolo in modo che nessuno ti veda? Certo, non devo spiegare di più. I posti lontani erano i nostri punti di incontro, parchi che nessuno visitava, cinema alle ore meno frequentate e anche le città, i viaggi di lavoro che si inventava, solo in quel momento era mio. Ora che ci ripenso, mi viene da ridere, è che a volte un amante diventa molto ingenua, arriva a credere che la fiaba si concluderà affianco al principe, che le cose accadono, che è destino. Se ero felice? A momenti! Quei momenti in cui non mi vergognavo di me stessa, in cui non dovevo abbassare la testa se qualcuno che conoscevo era in giro, quelli in cui gli anniversari della coppia non finivano per farmi piangere sotto le lenzuola. Quindi sì, ero felice, o almeno, lo pensavo.
Ma sai? Non mi pento degli anni in cui sono stata la sua amante, perché ho imparato tanto, che nemmeno la terapia più costosa del mondo mi avrebbe insegnato. In primo luogo, ho smesso di sentirmi la seconda opzione, ho iniziato a valorizzare me stessa, a sapere che non potevo costruire un mondo di bugie.
Lui non l’ha lasciata, non è cambiato e non ha realizzato un futuro con me. Non fece altro che trattenermi con un mezzo sorriso e lacrime di dolore. Poi, quella sera ho deciso, non lo avrei aspettato più. Non sarei più stata con un uomo che mi ha plasmato sulla sua strada, che era così egoista da usarmi a volontà.
Ho capito che esiste l’amor proprio, che non mi aiuta avere qualcuno così, che non mi ama. Ho imparato, posso essere sola, la solitudine ti aiuta a ritrovarti e a goderti anche l’aria che entra dalla finestra e il rumore delle foglie. Ma, soprattutto, ho imparato che non era amore, che ero una ragazza capricciosa che si è aggrappava a vincere il trofeo, un trofeo che in realtà era la più grande spazzatura della mia vita.
Ho anche imparato che per un uomo non ha senso competere, che proprio come è stato coinvolto con me, lo farà con un altra. Ora posso alzare lo sguardo e far sentire il rumore dei miei tacchi su ogni pavimento.”
Qualcuno ha risposto a questa lettera con un commento tra i più quotati: “Cara mia non credo che tu abbia imparato abbastanza, non è certo l’amor proprio che ti è mancato, ti rimane ancora una grossa lezione da imparare. La imparerai quando ti innamorerai dell’uomo dei tuoi sogni, lo sposerai, ci farai dei figli, e poi arriverà una ragazza “capricciosa che si è aggrappava a vincere il trofeo”. Ti auguro di imparare presto anche questa lezione… Ovviamente la vera spazzatura è l’uomo sposato che decide di rischiare di perdere la propria famiglia, facendo soffrire le persone che lo amano, ma non facciamo neanche passare l’amante come la povera vittima ingannata, su’. Quando si pone una scelta davanti a noi, e si è coscienti che si sta facendo la scelta sbagliata, si deve essere anche cosciente che se ne pagheranno le conseguenze.”