Il dramma di Marco Giallini
Il dramma di Marco Giallini: "Non posso morire, ho dei figli".
Il dramma di Marco Giallini: “Non posso morire, ho dei figli“. Marco Giallini è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport per promuovere il film “Domani è un’altro giorno” che uscirà nei cinema giovedì prossimo dove recita con Valerio Mastrandrea e alla regia Simone Spada.
L’attore interpreta Giuliano, un uomo che decide di non lottare più contro un tumore ai polmoni che piano piano lo sta consumando ma vuole affrontare un viaggio di 4 giorni per dire addio a quello che è più lo tiene legato a questo mondo, rendendo così la sua morte meno spaventosa. Durante l’intervista, Marco Giallini rivela: “Ho capito a mie spese che bisogna parlare senza tenersi nulla dentro, perché poi ci si ritrova con i rimpianti delle cose non dette e ci fanno stare male tutta la vita“.
Con queste parole Giallini si riferisce alla scomparsa di sua moglie Loredana morta nel 2011 dopo un’emorragia cerebrale: “Il dolore? Quello che è successo, così improvvisamente poi, non si esorcizza. Puoi solo provare a rimuoverlo. So che può sembrare brutto, ma inizio ad andare al cimitero solo adesso”.
L’attore ha proseguito spiegando: “Quando hai dei figli, pensi sempre ‘Io non posso morire, non me lo posso permettere’. Il dolore, ancora non posso credere che stia lì. No, non l’ ho esorcizzato. Vaglielo a spiega’ a due ragazzini che avevano 12 e 5 anni. Per fortuna ho dei figli di un’ intelligenza estrema, hanno preso tutto dalla madre“.
Giallini ha proseguito la sua intervista rivelando di aver rischiato di morire almeno due volte dopo un incidente in moto. “Purtroppo so bene cosa sia la morte, e anche per questo vivo la vita in assoluta libertà, facendo quello che mi pare e dicendo tutto quello che penso, anche quando dovrei stare zitto… Ma non so’ bono , sono un fiume in piena”.
Il film riprende una pellicola del 2015 argentina, Truman. Questo è un film che parla di amicizia e di Giuliano che sceglie di aspettare il suo momento senza l’eutanasia. Nell’intervista ha anche rivelato di sentirsi favorevole alla possibilità di scegliere se vivere e morire e il suo Dio di riferimento è quello di De Gregori: “Fra l’altro, io sono favorevole a questa possibilità. Il Dio che conosco è quello di una canzone di De Gregori, Ti leggo nel pensiero: ‘E chiedimi perdono per come sono, perché è così che mi hai voluto tu!’. E io credo che Dio non se la prenderà per una scelta estrema come questa”.