Katia Ricciarelli confessa: “Pippo Baudo mi chiese di abortire”
Una vita non facile, quella segnata dalla perdita di un figlio. Katia Ricciarelli si confessa e parla della sua vita privata.
Katia Ricciarelli decide di raccontare la sua vita e lo fa toccando ogni tema. Dalla relazione con Pippo Baudo, all’amore per il tenore José Carreras e il vizio del gioco d’azzardo. Katia ha deciso di raccontarsi nel programma di Francesca Fagnani, “Belve”. Il programma va in onda sul Nove di Discovery Italia.
Katia non ha filtri e decide di mettersi a nudo: attrice, soprano ma anche ex moglie di Pippo Baudo. La donna ha scelto di parlare della sua vita privata senza tralasciare un dettaglio molto forte della sua gioventù, un aborto che la coinvolse da ragazza.
Katia, alla domanda “Cosa le è mancato di più nella vita” non ha potuto fare che rispondere, con gli occhi lucidi, “Dovrei dirti: “il figlio”, ma poi ho capito una cosa: se non è venuto doveva essere cos’, quindi questo accanimento che c’è a volte non va bene, perché poi i rapporti si rovinano”
La Ricciarelli ha confessato di essere rimasta incinta una volta, all’inizio della relazione con Baudo, ma forse per la giovane età lui le chiese di abortire: “Perché evidentemente pensava che fosse troppo presto, eravamo appena fidanzatini di nascosto, ma va bene così. Poi sono stata punita, evidentemente, è giusto cosi. Una cosa che non rimprovero a nessuno dei due, anche questo fa parte del destino”
Katia poi non fa a meno di parlare di quell’hobby, un po’ particolare e forse pericoloso, quello delle slot machine. Una passione che può diventare presto dipendenza ma della quale Katia è sicura di non essere vittima.
“Cosa mi diverte? L’adrenalina, e soprattutto è un momento in cui mi trovo da sola con una macchinetta che prende tanti calci da me ‘E damme ‘na cosa, e damme un punto!’ La volta in cui ho guadagnato di più? Mi ricordo, allora avevo la residenza a Montecarlo e sono andata lì, ho fatto una scala reale, bellissima. Non ti dico nemmeno quanto se no cadi dallo sgabello. Per delle macchinette così 150mila euro, fai conto. Il tempo in cui il cassiere stava per recarsi a fare la ricevuta, io ne ho fatta un’altra. Però, guarda, sono stata due mesi senza lavorare. Quando ho perso, ho perso sempre una cifra inferiore ai 5mila euro. Io ho più vinto che perso, però vaglielo a dire alle persone che etichettano le altre come ludopatiche. Ma è una bella parola questa, sembra tranquillizzare quelli che dicono che io lo sia. Però sai, siccome a me non frega un accidente di essere vista così, io vado.”