Cassino, parla la vicina del piccolo Gabriel

Gabriel, il bimbo di due anni, strangolato dalla sua mamma. Parla la vicina.

Come già riportato in precedenti articoli, ieri, a Piedimonte San Germano, Cassino, è morto un bambino di circa due anni, di nome Gabriel. Inizialmente, Donatella Di Bona, la sua mamma, ha dichiarato alle forze dell’ordine che una macchina, un pirata della strada, aveva investito il suo bambino e poi era fuggito via.

I dettagli dei suoi racconti però, erano sospettosi e non c’erano tracce di contusioni sul corpo del bambino. Verso sera, Donatella ha cambiato versione ed ha dichiarato che era stata lei ad investire Gabriel, in modo involontario. Nemmeno quella teoria però, agli occhi dei Carabinieri, era possibile, non c’erano segni di urto sull’auto della donna. Alla fine, questa notte, la confessione: “sono stata io, volevo solo tornare a casa e lui piangeva perché voleva andare dalla nonna. Gli ho messo una mano al collo e una alla gola. Volevo solo farlo stare zitto”. Donatella ha strangolato suo figlio e dopo la sua confessione, ulteriori indagini avrebbero constatato che Gabriel abbia cercato di difendersi, mentre sua madre lo uccideva. La donna è stata arrestata, con l’accusa di omicidio. Tra gli interrogati, è emersa la testimonianza di una vicina di casa. “Era depressa ed ha mostrato i segni sin subito dopo il parto. Non la conoscevo benissimo, i nostri rapporti si limitavano a quelli di buone vicine. Ieri ho visto molto movimento per strada, ma non mi sono accorta di ciò che stava succedendo. Molti erano a conoscenza della sofferenza di Donatella, forse depressione post-partum. Donatella non lavorava, stava a casa e trascorreva tutto il tempo che aveva a disposizione con suo figlio”.

“Provo tanta rabbia per ciò che è accaduto a quel povero bambino”, ha concluso la vicina.

Donatella Di Bona è detenuta nel carcere femminile di Rebibbia.

Il corpicino di Gabriel si trova in obitorio.

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