Cannabis light, cosa dice la legge italiana
Cannabis light, cosa dice la legge italiana sulla vendita online e nei negozi della marijuana leggera?
Cannabis light, cosa dice la legge italiana? In questi giorni fa discutere l’annuncio,che sembra più uno spot promozionale, del Matteo Salvini che dice di aver imposto la chiusura di diversi negozi nelle Marche. La confusione, ovviamente, regna sovrana, perché in pochi sanno cosa sia la marijuana leggera e quale si può vendere legalmente.
Matteo Salvini ha annunciato che chiuderà a uno a uno i punti vendita di derivati della marijuana, perché sono dei centri di spaccio. Ma qual è il limite tra droga e legalità?
Legge sulla cannabis
La legge che permette di vendere quella che è definita cannabis light è del 2016. Si possono vendere tutti quei prodotti a base di canapa con contenuto di Thc, la sostanza che dà effetti psicotropi, minore di 0,6%. Non stiamo parlando della marijuana terapeutica, che invece si può vendere solo su prescrizione del medico curante per determinate patologie.
Uno spinello, che non è legale, contiene il 5-8%. Ben più alto di quello 0,6% imposto per legge per rendere i prodotti legali da vendere. Federcanapa, che si occupa di tutelare i diritti di produttori e rivenditori del settore, parla di calunnie riferendosi alle parole di Salvini. Perché un conto è dire che si stanno chiudendo dei negozi perché i prodotti venduti non rispettano la legge, un’altra è dire che un negozio su due è luogo di spaccio. Su quali basi lo dice?
In provincia di Macerata, in realtà, i negozi chiusi o per cui è stata disposta la chiusura sono stati trovati a vendere infiorescenze di cannabis che superavano il limite massimo. Quindi hanno violato la legge. Ma non sono luoghi dello spaccio. Il questore Pignataro di Macerata dice: “Senza la vendita di infiorescenze questi negozi non coprirebbero le spese. La vendita di cannabis legale è un inganno“.
Le catene di negozi da gennaio, però, si sono già rivolti alla Cassazione per i danni subiti da un punto vendita di Prato.