Preso l’uomo che ha ferito la piccola Noemi. Fermato anche chi lo ha protetto in questi giorni.

Arrestato l'uomo che ha sparato alla piccola Noemi

Come riportato in un precedente articolo, le forze dell’ordine di Napoli, avevano individuato, grazie alle continue indagini e ai filmati delle telecamere di sicurezza di Piazza Nazionale, colui che ha il giorno della sparatoria, ha aperto il fuoco, contro Salvatore Nurcaro, per una resa dei conti della criminalità organizzata, ferendo Noemi, la bambina di quattro anni, attualmente ricoverata in gravi condizioni e insieme a lei, in modo lieve, anche sua nonna, ad un gluteo.

La bambina sta lottando per la sua vita, all’ospedale Santobono di Napoli. La notte della sparatoria è stata operata, i medici hanno drenato il sangue dal polmone perforato, fino al cuore ed hanno estratto il proiettile. Da quel giorno Noemi sta lottando, attaccata ad un respiratore artificiale. Per fortuna le sue condizioni stanno migliorando e i medici si sono dichiarati positivi. Presto verrà staccata dal macchinario, per vedere se il suo corpo riprenderà a respirare da solo.

E’ stato arrestato l’autore della sparatoria e chi, in questi giorni, lo ha protetto, nascondendolo mentre le forze dell’ordine cercavano di rintracciarlo.

Si tratta di un uomo di nome Armando del Re. Colui che lo proteggeva, anch’egli arrestato, è suo fratello, Antonio del Re.

Secondo quanto riportato, nelle prossime ore, la Procura di Napoli e i Carabinieri, cercheranno di capire il movente che ha portato Armando, lo scorso 3 maggio, ad aprire il fuoco contro il pregiudicato Salvatore Nurcaro.

Un guerra, sicuramente, della criminalità, per una resa dei conti o per una guerra del territorio.

Ci sarà a breve una conferenza stampa, dove il procuratore Melillo, spiegherà ogni dettaglio della sparatoria, la motivazione per cui del Re ha premuto il grilletto ed ogni elemento delle indagini.

Tutto il nostro paese, in questi giorni, sta pregando e supportando la piccola Noemi e i suoi genitori, che non le lasciano la mano nemmeno per un secondo.

Fuori l’ospedale, cartelli, palloncini e immagini della bambina.