Le dichiarazioni dei nonni dei Deborah
Ragazza di 19 anni uccide il padre. Adesso sono i nonni a parlare.
Risale soltanto a ieri la notizia della 19enne, Deborah, che con una coltellata al collo, ha ucciso suo padre. E’ stata descritta da tutti come una ragazza meravigliosa, studiosa, bellissima, ma sempre triste. Tutti sapevano la sua situazione, anche se lei non ne aveva mai parlato. Un padre sempre ubriaco che al rientro a casa, se la prende con la sua famiglia, soprattutto con la mamma di Deborah.
Secondo quanto riportato, è stato l’ennesimo litigio e la ragazza, questa volta, ha deciso di difendere sua madre. Lorenzo Sciacquatori era un ex pugile di 42 anni, violento e che non bisognava far “arrabbiare”.
“Se sapevi prenderlo bene, era un bravo Cristo anche lui. Ma se non sapevi prenderlo, erano guai”. E’ così che qualcuno ha ricordato l’uomo.
“È un’amica. Un angelo. Bellissima e bravissima, sempre gentile disponibile: sicuramente lo ha fatto per difendere la madre”, racconta Aneta, la barista e collega della 19enne. “Succedeva da quando era piccola, non ne poteva più”.
Deborah lavorava in un bar, mentre studiava, per guadagnarsi qualcosa. Il suo sogno era quello di andare via e di continuare a studiare ciò che amava. Aveva vinto le olimpiadi di Filosofia e per tutti, è sempre stata ed è tutt’ora, una ragazza ammirevole. La comprendono e non giudicano ciò che ha fatto.
Le ultime dichiarazione, sono quelle dei suoi nonni materni, nonno Vito e nonna Giovanna: “picchiava nostra figlia anche quando era incinta. Abbiamo provato ad allontanarla da lui, ma aveva paura”.
Antonietta, la mamma della ragazza, veniva picchiata da Lorenzo ogni giorno. Quando era incinta l’uomo non aveva avuto pietà di lei, nonostante fosse consapevole che avrebbe potuto provocare un aborto.
La gente del posto ha dichiarato che la situazione era così da sempre. Tutti sapevano, anche le forze dell’ordine, che più volte erano intervenute nelle liti familiari. Lorenzo era disoccupato e alcolizzato e da quando suo padre era morto, era peggiorato.
“Se Deborah non lo avesse ucciso, prima o poi sarebbe stato lui ad uccidere un componente della sua famiglia”. Questo è ciò che la gente pensa.
La 19enne si trova attualmente ai domiciliari a casa di sua zia, in attesa della sentenza. La decisione è quella di valutare se l’episodio potrà essere considerato “legittima difesa”. La ragazza ha difeso sua madre e non voleva ucciderlo. I testimoni hanno dichiarato, che nell’attesa dell’ambulanza, avrebbe anche cercato di soccorrere suo padre.