La storia di Emily, una mamma salva grazie al suo bambino
Abbraccia il suo bambino e nota qualcosa di strano: "è così che l'ho scoperto"
L’episodio si è verificato diversi mesi fa in Inghilterra, precisamente a Wigan. La protagonista è una ragazza di circa 28 anni, di nome Emily Makin. E’ stata lei stessa a voler raccontare la sua storia ai giornali e si è poi diffusa in ogni parte del mondo: “l’abbraccio di mio figlio mi ha salvato la vita”.
“Stavo sollevando mio figlio, di quasi tre anni, per prenderlo in braccio, quando mi sono resa conto di qualcosa di strano. Ho notato un nodulo sul mio seno destro. Inizialmente ho pensato non fosse nulla, ho pensato al ciclo mestruale, ad un rigonfiamento, ma ho comunque deciso di andare dal medico, per stare più tranquilla.
Dopo la biopsia, quello specialista mi ha guardata e mi ha informata della mia situazione. Quel nodulo, che io pensavo non fosse nulla, era un carcinoma mammario triplo negativo.
Era grande circa cinque centimetri e lo ha definito: aggressivo.
Non riuscivo a capire se stavo sognando e cosa stesse capitando. Ho dovuto sottopormi ad una mastectomia e rimuovere il mio seno destro. Se io quel giorno non avessi sollevato il braccio e notato quel nodulo, non oso immaginare cosa sarebbe potuto accadere.
Non avevo alcun sintomo, ero in ottima salute. Quella massa mortale se ne stava lì, silenziosa.
Quando il medico mi diede la diagnosi, ricordo che non facevo altro che pensare ai miei due bambini e continuavo a domandarmi perché proprio a me. Poi ho capito che avrei dovuto combattere, per loro.
Il dottore mi ha spiegato che il mio cancro è molto raro e che avrei dovuto operarmi. Ho deciso di seguire ogni consiglio e dopo l’intervento mi sono sottoposta ad un ciclo di chemioterapia.
In questo momento ho fermato le cure e la prossima mammografia mi dirà se il mio tumore è in remissione oppure no.
Mio marito mi ama comunque anche senza un seno e ciò mi da ancora più forza.
Ho scelto di raccontarvi ciò che mi è accaduto perché vorrei chiedervi di andarvi a controllare in modo frequente e di stare attente e attenti ad ogni minimo cambiamento del vostro corpo. E anche perché voglio dire grazie al mio bambino, forse senza il suo abbraccio di quel giorno, oggi non sarei qui.