Pamela Prati Gate: parla l’avvocato della madre del finto Sebastian

Pamela Prati Gate: parla l’avvocato della madre del finto Sebastian invitato da Barbara nella sua trasmissione Live Non è la D’Urso. L’Avv. Leonardo D’Erasmo ha dovuto chiarire la posizione dei genitori del bambino biondo che è stato presentato da Donna Pamela come il figlio dato in affido a Mark Caltagirone e Pamela Prati. Ecco cosa ha raccontato.

Nel video che è solo un frammento dell’intervista, l’avvocato ha cercato di spiegare le dinamiche di questa vicenda dal punto di vista dei genitori del bambino. L’avv. Leonardo D’Erasmo ha chiarito che la mamma di questo bambino non sapeva nulla.

Il racconto dell’avv. Leonardo D’Erasmo parte dall’inizio… quando Pamela Pericciolo ha chiesto alla mamma del finto Sebastian Caltagirone di permettere al figlio di fare dei provini per partecipare a una fiction. La mamma del finto Sebastian si è fidata di una persona che conosceva da molti anni e ha acconsentito.

Il bimbo doveva preparare una parte, studiare un ruolo ed era sempre evasivo nei confronti della madre, evitando di rispondere a tutte le sue domande.

All’inizio la mamma non ha pensato a niente di strano ma, recentemente, ha visto il programma di Barbara D’Urso e ha collegato alcune cose, ricostruendo il puzzle. A quel punto ha contattato il suo avvocato per tutelarsi e per tutelare suo figlio.

Dall’intervista concessa dall’Avv. Leonardo D’Erasmo a Live – Non è la D’Urso è uscito fuori un altro particolare che possiamo definire “sconcertante”: il ragazzo che ha dovuto interpretare il ruolo di Sebastian Caltagirone aveva ricevuto alcune indicazioni ben precise: quando registrava i messaggi doveva .

Una cosa raccapricciante e di una bassezza inimmaginabile: hanno usato questo bambino e la sua famiglia facendogli credere di recitare un ruolo per una fiction. Adesso che Pamela Prati, ha finalmente detto la verità sul figlio in affido, speriamo che venga fatta luce sulla vicenda.

Adesso, dato che nel Pamela Prati Gate hanno coinvolto anche dei bambini, ci auguriamo davvero che la magistratura faccia qualcosa per tutelare almeno loro.

Torneremo con aggiornamenti sull’argomento.