Caso Mario Cerciello Rega, risultati autopsia
Caso Mario Cerciello Rega, sono arrivati i risultati dell'autopsia eseguita sul corpo del carabiniere: i magistrati: sono stati 11 i colpi inferti
Il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega ha perso la vita nella notte tra il 25 e 26 luglio accoltellato da un ragazzo americano appena diciannovenne. Gli inquirenti avevano parlato di 8 coltellate, un numero esagerato di colpi per una persona che voleva solo scappare. Ma adesso sono arrivati i risultati dell’autopsia eseguita sul corpo del carabiniere che peggiora ulteriormente la situazione di Elder Finnegan Lee. Ecco cosa hanno scoperto gli inquirenti.
L’autopsia eseguita sul corpo del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, svolta presso l’Istituto di medicina legale della Sapienza ha stabilito che il carabiniere sarebbe stato raggiunto da 11 coltellate e che il militare sarebbe morto a causa di una forte emorragia. Un delitto efferato, 11 colpi inferti con forza e rabbia.
Sembra proprio che l’assassino avrebbe inferto le coltellate con l’intento di uccidere, dunque. Inizialmente si era parlato di colpo mortale al cuore e di solo 8 fendenti ma l’autopsia ha individuato altri 3 colpi e ha stabilito come causa della morte una forte emorragia. Il dato emerso dall’autopsia peggiora ulteriormente la situazione del diciannovenne americano.
Poco fa è stata resa pubblica anche l’audio della telefonata al 112 fatta da Sergio Brugiatelli, la notte fra il 25 e il 26 luglio.
Il pusher aveva riferito di essere stato derubato dal suo borsello contenente il cellulare e i documenti e aveva chiesto l’intervento delle forze dell’ordine.
L’operatrice decide di passare la chiamata ai carabinieri. Ecco cosa si può ascoltare nell’audio:
“Chiamo i ragazzi sul mio telefono ma mi chiedono i soldi e io dentro ho i documenti, il codice fiscale”.
Poi Sergio Brugiatelli dice di aver provato “a inseguirli con la bicicletta” senza riuscirci a raggiungerli e che “loro sono fuggiti a piedi”.
Torneremo con aggiornamenti…