Omicidio Rega, Lee Elder ha chiamato la mamma dalla caserma dei carabinieri
Elder Finnegan Lee, a nemmeno 24 ore dall'uccisione del Carabiniere Mario Rega, ha avuto il permesso di effettuare una chiamata importante. La notizia emerge solo ora.
Omicidio Mario Cerciello Rega, Lee Elder ha videochiamato la mamma dalla Caserma dei Carabinieri per metterla al corrente di ciò che era successo tra le 18 e le 19 dello scorso venerdì.
Gli agenti hanno acconsentito a nemmeno 24 ore dal terribile omicidio che lui stesso ha ammesso di aver compiuto, alla chiamata e gli hanno permesso di informare i genitori della situazione in cui è rimasto coinvolto.
Il Carabiniere Rega è stato ucciso con undici coltellate al braccio e al torace, sono state così violente che hanno persino trapassato lo stomaco, il colon l’intestino con addirittura una parte del manico.
Il 19enne americano si trovava nella Caserma in via dei Selci ed è accusato dell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega ma nonostante ciò, i militari gli hanno fatto effettuare una videochiamata attraverso Facetime con i genitori. La madre del ragazzo ha ringraziato chi ha fornito assistenza a suo figlio ed ha detto:
“Oggi abbiamo appreso che le autorità italiane hanno permesso al Console degli Stati Uniti a Roma di effettuare una breve visita in carcere a Finnegan. I suoi difensori ci continuano a fornire informazioni sul caso. Mio figlio è un ragazzo riflessivo, che se ha agito contro qualcuno lo deve aver fatto perché terrorizzato. Un giovane che non prendeva droghe, solo la marijuana, legale nel suo Paese, la California, con la ricetta medica”.
Renato Borzone è l’avvocato che si occuperà di difenderlo in Tribunale ed ha fatto sapere che il suo assistito è davvero “provato e sconvolto per quello che è successo”. “Riteniamo che questa vicenda meriti approfondimenti ulteriori anche se preferiamo che i processi vengano celebrati nelle aule di tribunale e non sui giornali. Con il collega Roberto Capra valuteremo se fare ricorso al Riesame. Ci uniamo comunque al cordoglio, già espresso dalla famiglia Elder, per la famiglia del vicebrigadiere Cerciello”, ha spiegato.
Pochi giorni fa, il papà di Lee ha solo detto che suo figlio “è una brava persona” ed ha definito tutta la situazione come “precaria”.
Per il Gip, nessuno dei due ragazzi “ha compreso la gravità delle conseguenze della propria condotta” e invece entrambi hanno mostrato “un’immaturità eccessiva anche rispetto alla giovane età”. I due giovani americani hanno evidenziato “una totale assenza di autocontrollo”.