Mario Cerciello Rega, la lettera di Sergio Brugiatelli, l’uomo che ha chiamato il brigadiere: “non sono un pusher”
Mario Cerciello Rega prima di essere ucciso è stato chiamato da Sergio Brugiatelli. Ecco cosa ha da dire l'uomo
A qualche giorno dall’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, arriva la lettera di Sergio Brugiatelli, l’uomo che ha chiamato i carabinieri perché i due americani gli avevano sottratto lo zaino in piazza Mastai. A diffondere la nota l’avvocato dell’uomo Andrea Volpini:
“Non mi addentro nei fatti della notte tra il 25 e il 26 luglio, ma desidero chiarire che non sono un intermediario di pusher né, tanto meno, un informatore delle forze dell’ordine
In questi giorni e notti passate pensando alla tragedia che ha distrutto la famiglia del carabiniere che mi ha salvato la vita, ho letto e sentito dai media sulla vicenda curiose e false ricostruzioni che proseguono anche dopo la conferenza stampa degli inquirenti.
Se dopo il furto subìto ho chiamato il 112, senza aspettare l’indomani per sporgere denuncia, come mi era stato in un primo momento consigliato dai carabinieri, è stato perchè ho avuto paura
Quando ho chiamato il mio numero di cellulare chi ha risposto non ha solo preteso denaro e droga per riconsegnare le mie cose. Mi hanno minacciato, dicendo che sapevano dove abitavo e sarebbero venuti a cercarmi. Nel borsello rubato, oltre al documento d’identità, c’erano anche le chiavi della casa dove vivo con mio padre, che è molto malato, mia sorella e mio nipote.
Ho avuto paura che potessero far del male a me e soprattutto a loro, e per questo ho chiesto aiuto al 112. Le stesse minacce che avevano rivolto a me, sono state ripetute poco dopo, quando, con il telefono in viva voce, ho richiamato di fronte ai carabinieri il mio numero di cellulare. Il resto è storia nota, alla quale non voglio aggiungere altro, a parte tutto il mio dolore e rispetto, per la vita di un giovane eroe finita troppo presto”.
L’avvocato Volpini poi ci tiene a sottolineare che Sergio Brugiatelli non ha mai detto che i due aggressori fossero magrebini, “l’unica cosa che ha detto in quel momento, in cui per altro era sotto choc per quanto accaduto, è che si trattava di persone con accento straniero. (Brugiatelli, ndr) ha intenzione di costituirsi parte civile, come persona offesa, per il furto subito e la tentata estorsione”