Caso Mario Cerciello Rega, gli avvocati di Finnegan Lee Elder, chiedono la scarcerazione
Caso Mario Cerciello Rega, gli avvocati di Finnegan Lee Elder, hanno presentato istanza di scarcerazione al Tribunale del Riesame; ecco qual è la loro posizione
Il carabiniere Mario Cerciello Rega è morto in seguito alle 11 coltellate inferte dal diciannovenne Finnegan Elder Lee. Il ragazzo è stato arrestato dopo aver confessato e adesso si trova in carcere a Regina Coeli. I suoi avvocati, però, hanno fatto sapere di aver presentato istanza di scarcerazione al Tribunale del Riesame.
Gli avvocati di Finnegan Lee Elder, Roberto Capra e Renato Borzone, hanno deciso di presentare stamattina un’istanza di scarcerazione al tribunale del Riesame di Roma. La stessa cosa avevano fatto, pochi giorni fa, i legali di Christian Gabriel Natale Hjorth, l’amico del presunto assassino, anche egli detenuto a Regina Coeli perché accusato di concorso in omicidio.
L’istanza di scarcerazione presentata dai legali di Finnegan Elder Lee non non ha, però, carattere d’urgenza il che significa che le cose potrebbero rimanere così come sono fino a settembre. Nel mese d’agosto, infatti, c’è la sospensione estiva delle attività giudiziarie.
Questa circostanza darà, dunque, un mese di tempo agli avvocati del giovane americano per studiare una linea difensiva forte per il loro assistito. Nel frattempo, Finnegan Elder Lee e Christian Gabriel Natale Hjorth rimarranno nel carcere di Regina Coeli.
Il pool di avvocati di Finnegan Elder Lee è composto da americani e italiani e sembra molto deciso ad ottenere la scarcerazione del loro assistito. Hanno riferito alla stampa le parole del ragazzo americano:
“Elder ci ha detto che aveva paura di essere strangolato, di essere oggetto di un’aggressione da parte di Cerciello quella notte, non sapeva che fosse un carabiniere”.
Anche il suo connazionale, Christian Gabriel Natale Hjorth, ha detto di non aver capito che i due erano carabinieri e ha anche aggiunto di non sapere nulla del coltello che il suo amico aveva con se quella sera. Il ragazzo ha ricevuto anche stamattina una visita in carcere da suo padre che, uscendo, si è rifiutato di rispondere alle domande dei giornalisti.