16 segnali che ti aiuteranno a comprendere un neonato
Capire i suoi bisogni prima che parli, non è facile. Un neonato piange per ogni cosa. Questi sono 16 segnali che semplificheranno la vita delle mamme.
Anche se non possono parlare, i neonati cercano di comunicare con i loro genitori e per farlo utilizzano l’unica cosa che conoscono, il pianto. Una mamma e un papà, però impazziscono nel capire il bisogno che in quel momento, cercano di comunicare, piangendo. La cosa si presenta ancora più complicata alla prima esperienza.
Ecco perché un’esperta studiosa australiana, Priscilla Dunstan, ha elaborato una teoria approfondita sui metodi di comunicazione infantile.
Oltre alle sue conoscenza, Priscilla è anche una mamma ed è convinta che i bambini utilizzino riflessi sonori riconoscibili e movimenti del corpo per comunicare diversi stati d’animo e bisogni. Con le sue teorie spera di aiutare quanti più genitori possibili.
C’è anche da dire però, che dopo la pubblicazione del suo studio, molti pediatri e esperti linguistici, si sono dichiarati in disaccordo, poiché non ci sono studi clinici e test accademici sull’argomento.
Priscilla ha fondato la sua teoria sulle osservazioni e su dei sondaggi. Secondo lei le esperienze dei genitori, valgono più di qualunque studio clinico, che potrebbe durare anni, senza portare a nulla.
Il suo lavoro, nel 2006, è stato presentato e supportato all’Oprah Winfrey Show: “lo studio di questa donna, potrebbe cambiare la vita a milioni di mamme!”
Di seguito, un elenco delle teorie di Priscilla Dunstan:
GRIDO DI CHIAMATA: i bambini amano attirare l’attenzione. Se un neonato piange in modo intermittente, facendo uscire 5-6 gemiti alla volta con brevi pause nel mezzo, molto probabilmente ha bisogno di qualcuno che lo prenda in braccio. I bambini di solito utilizzano questo pianto, quando si sono appena svegliati o quando sono spaventati da qualcosa come un tuono o una raffica di vento.
PIANTO DELLA FAME: questo tipo di pianto, spesso inizia con un richiamo lento, per poi diventare persistente e vigoroso. Di solito non smettono di piangere finché non vengono nutriti. Il pianto della fame può anche venire con movimenti della lingua udibili.
PIANTO DI DISAGIO: questo pianto è più un grido. Si distingue per i movimenti contorti del bambino. Avviene di solito, quando hanno caldo, hanno il pannolino sporco. Si mostrano infastiditi. Piangono, scalciano, si contorcono.
PIANTO DI DOLORE: questo è il tipo di pianto più forte e più persistente degli altri. Quando un bambino è malato, contuso o colico, molto probabilmente piangerà in modo incontrollabile fino a quando non sarà esausto. Se lo hai cambiato, lo hai nutrito, lo hai spogliato, lo hai coperto, lo hai coccolato e lui ancora piange, vuol dire che ha dolore. In questo caso consultati con il pediatra.
PIANTO SONNO: è uno dei pianti più facili da identificare. Piange, sbadiglia, ha gli occhi assonati. Piange piano e calcia.
PIANTO AMBIENTALE: se i bambini non sono soddisfatti delle attuali condizioni ambientali, possono lanciare alcune grida di tono uniforme. Possono farlo anche quando sono annoiati.
PIANTO O GRIDO FISIOLOGICO: i bambini emettono questo grido quando si sentono colici, gonfi o irritati. Se riscontrano problemi con la minzione o la defecazione, esprimono il loro dolore e il loro disagio in un pianto improvviso e teso.
ROTAZIONE DELLA TESTA: è un movimento rilassante, almeno che non si sentono a disagio. I neonati tendono a ruotare la testa da un alto all’altro quando stanno per addormentarsi.
PUGNO CHIUSO: di solito i genitori lo interpreta come un segno di sofferenza, ma non è sempre così. Il serraggio a pugno è di solito il modo in cui il bambino mostra di avere fame. Serrerò il pugno e lo accompagnerà da grida, finché non verrà nutrito. Rilasserà le mani, quando si sentirà sazio.
BRACCIO A SCATTO: comunicano paura o emozioni improvvise. Quando si svegliano improvvisamente o sono spaventati da un forte rumore, le loro braccia possono sussultare riflessivamente. Ciò richiede di calmarli.
SOLLEVAMENTO GAMBE: movimento per la gestione del dolore. Potrebbe essere segno di aria nella pancia o coliche. Se il bambino è felice e no piange, è segno di un umore giocoso.
AFFERRARE LE ORECCHIE: se si afferra le orecchie, sta conoscendo le sue varie parti del corpo. Può farlo anche quando si sente stanco.
SUONO “eh”: I bambini emettono questo suono quando provano a fare il ruttino o a rilasciare aria.
SUONO “neh”: questo suono lo emettono mentre ruotano la lingue ed è segno di fame.
SUONO “heh’: bambini emettono questo suono quando sono a disagio o terrorizzati. Lo fanno spesso in combinazione con un movimento a scatto.
SUONO “owh”: è un suono carino e pacifico. Di solito lo fanno quando sono stanchi, accompagnandolo da uno sbadiglio, con le labbra a forma di O.