Tuo figlio ti fa impazzire? Non urlare: ecco cosa devi fare
Anche tuo figlio ti fa impazzire? Non sei sola e urlare non serve. Ecco un segreto che nessuno ti dice ma ogni genitore dovrebbe conoscere
Prima o poi capita a tutti durante la vita genitoriale di vivere alcuni momenti in cui i figli sembrano voler far impazzire i genitori. Ciascun genitore ha il proprio metodo per crescere i figli, metodo che spesso tiene conto di regole e abitudini tramandate dalle generazioni passate. Ma esiste un segreto che forse non conosci.
L’innovazione in campo educativo è un processo terribilmente lento e la si può avere solamente con l’aiuto di educatori e psicologi.
Ma se nonostante tutto, vostro figlio non vi ascolta, si comporta in maniera scortese o viziata o, addirittura, diventa aggressivo, allora forse è tempo di cambiare approccio e pensare a cosa si stia facendo di sbagliato e a come risolvere il problema.
Ecco dunque alcuni consigli su cosa fare quando si educa un bambino.
Non urlare
Urlare serve solo a far assorbire al bambino tutta la nostra aggressività. E prima o poi il bambino ce la restituisce. Prima di iniziare a urlare, fate un respiro profondo e pensate al motivo per cui vorreste gridargli contro. Una volta calmati, esprimete il vostro malcontento usando il solito tono di voce. L’immagine di un viso deluso rimane nella mente di un bambino molto di più che le urla.
Non chiedere troppo
Siate realistici, vostro figlio non può essere sempre il primo della classe, il primo negli sport, il bambino più bravo di tutti… Non dovete far realizzare a vostro figlio i sogni e le ambizioni che voi stessi non siete stati capaci di realizzare nel corso della vostra vita. Piuttosto osservate vostro figlio e indirizzatelo verso ciò che sa fare meglio.
Dare il buon esempio
I bambini sono lo specchio dei genitori. Il bambino osserva e valuta tutto ciò che fate e poi lo ripete. Dategli sempre il buon esempio, in sua presenza comportatevi sempre come desiderate che si comporti.
Discutere, aiutare e convincere
È fondamentale una buona comprensione reciproca. Dovete parlare con i vostri figli, quotidianamente, alternando momenti in cui siete maestri a momenti in cui siete insegnanti. Fate in modo che possa sempre contare di voi e siateci sempre quando ha bisogno di aiuto. Convincetelo che sarà sempre vostro figlio e che lo amerete sempre, indipendentemente dai suoi successi o fallimenti.
Trascorrere più tempo con lui
Trovate del tempo di qualità da trascorrere con vostro figlio. Leggetegli un libro, portatelo al cinema, a giocare all’aperto… Se non prestate le giuste attenzioni a vostro figlio, cercherà altre opzioni che magari non vi aggradano. Il che, però, non vuol dire opprimerlo.
Rispondere alle sue domande
Dovete sempre rispondere alle domande di un bambino, anche quando riguardano argomenti delicati. Se si tratta di un argomento spiacevole, siate brevi e succinti.
Non proteggerlo eccessivamente
La tendenza odierna è quella di tenere i figli sotto una campana di vetro, proteggendoli da tutte le difficoltà. Ma in questo modo non si fa il loro bene, anzi, si interferisce gravemente con il processo di crescita. Il compito di un genitore è quello di educare la giovane mente ad affrontare tutto ciò che la vita gli riserverà, dai fatti piacevoli alle difficoltà. Se il bambino da piccolo non affronta mai nessuna difficoltà o ostacolo (la morte di una persona cara, problemi famigliari, anche solo il rifiuto a comprare un giocattolo costoso o non adatto), non imparerà mai come gestire queste situazioni. E quando da adolescente si troverà di fronte a questi problemi, non saprà come comportarsi, arrivando a mettere anche in atto gesti estremi.
Ammettere gli errori
Quando discutete con vostro figlio e vi rendete conto di avere torto, ammettete il vostro errore. La vostra credibilità ne guadagnerà.