Avezzano, bambino portato via all’uscita della scuola. Terrore tra gli altri bambini.

Bambino portato via con la forza fuori dalla scuola. Gli altri alunni terrorizzati. La vicenda è finita a "Chi L'ha visto". Ecco cosa è successo.

La vicenda è avvenuta in una città in provincia de L’Aquila, Avezzano. Un gruppo di mamme, preoccupate e spaventate, dopo un episodio accaduto fuori la scuola frequentata dai loro figli, hanno richiesto l’intervento del programma Chi L’ha Visto, programma dedicato alla ricerca di persone scomparse e all’approfondimento di casi di cronaca, che va in onda su Rai 3. Hanno prima mandato una lettera al tribunale per i minorenni dell’Aquila e al garante per l’infanzia.

Secondo quanto riportato, tutto è iniziato diversi anni fa, quando il padre del bambino, per motivi non riportati, ha perso la patria podestà e il piccolo è stato affidato soltanto alla sua mamma.

Poi, a distanza di tempo, l’uomo ha rivendicato i suoi diritti. Il tribunale dei minori dell’Aquila, ha tolto l’affidamento anche alla mamma, in attesa della nuova decisione, affidando il piccolo agli zii paterni, che vivono lontano da Avezzano e vicino al suo papà.

La cosa che però, ha allarmato queste mamme, è stato il modo in cui questi zii, hanno prelevato il bambino fuori la scuola. Guardate il video e ascoltate queste madri, che pur di tutelare un bambino, ci hanno messo la faccia:

Il piccolo piangeva, si dimenava, faceva resistenza a quelle persone, con le quali non voleva proprio andare. Cercava la sua mamma e cercava l’aiuto dei suoi compagni, che sono rimasti sconvolti e terrorizzati dinanzi la scena. Le mamme degli altri alunni, con le lacrime agli occhi, sono state costrette a guardare la triste scena, per circa un ora, finché quegli zii non hanno gettato, con la forza, il bambino dentro la loro macchina.

Preoccupate del modo in cui il piccolo viva adesso, chiedono che venga valutata la sua situazione e ridato alla sua mamma. La donna al momento dell’episodio, non era presente. Tutto è acacduto sotto gli occhi di docenti, mamme, alunni e rappresentanti dei servizi sociali.

Gli altri bambini sono preoccupati per il loro compagno, hanno capito cosa gli è accaduto e hanno paura che possa accadere anche a loro.