Seggiolini antiabbandono, obbligatori in Italia
I seggiolini antiabbandono sono obbligatori in Italia: il ministro dei trasporti ha firmato l'attuazione del decreto
I seggiolini antiabbandono sono obbligatori anche in Italia. Per salvare la vita a un bambino. Il ministro dei trasporti Paola De Micheli ha firmato, infatti, il decreto attuativo dell’articolo 172 del nuovo codice della strada, così da evitare l’abbandono di bambini nelle auto: i casi di cronaca, purtroppo, ci raccontano di tragedie che si possono e si devono evitare.
L’iter dei seggiolini antiabbandono è stato lungo e non privo di difficoltà, dal momento che se ne parla da tempo e che il via sarebbe dovuto scattare il primo luglio 2019. Ma mancava una firma per attuare il decreto che era già pronto. Firma che ora è arrivata: per essere operativo, però, dobbiamo attendere la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, che dovrebbe avvenire in questi giorni.
Come funzionano i seggiolini antiabbandono
Su ogni nuovo seggiolino sono installati dei sistemi di allarme collegati agli smartphone. Un segnale sonoro indicherà al guidatore che un passeggero è ancora presente in auto, prima di uscire dalla macchina stessa. Un semplice sensore che individua la presenza sul seggiolino di un bambino e invia un segnale per ricordare che è lì. Per evitare quelle dimenticanze che, purtroppo, hanno causato troppo spesso drammi famigliari che hanno scosso l’Italia intera. L’ultimo caso, purtroppo, poco tempo fa a Catania, quando un papà aveva dimenticato per 5 ore in macchina, sotto al sole, il figlio che pensava di aver invece lasciato all’asilo.
Attualmente sono allo studio anche agevolazioni fiscali per favorire l’acquisto dei seggiolini antiabbandono.
Il decreto sui seggiolini antiabbandono
L’iter di approvazione del decreto sui seggiolini antiabbandono è stato decisamente lungo. La legge è la 117 del 2018 ed è entrata in vigore a fine 2018. Una legge che però parlava solo di introduzione dell’obbligo, ma aveva bisogno di un decreto attuativo del ministero dei trasporti per le modalità di attuazione e per l’analisi delle caratteristiche tecniche. Il decreto attuativo porta la data del 21 gennaio 2019. Il decreto nel frattempo è stato bocciato dalla Commissione Europea perché violava le norme europee ed è stao riscritto e approvato di nuovo.