Esplosione Quargnento, ecco alcune ipotesi investigative

Esplosione Quargnento, le ipotesi investigative sono diverse e gli inquirenti stanno sentendo i testimoni, i reati contestati: crollo e omicidio plurimo doloso

Nell’esplosione della cascina di Quargnento hanno perso la vita 3 vigili del fuoco e sono rimasti feriti altri 2 e un carabiniere. Sul posto sono stati trovati degli inneschi e un timer che hanno fatto capire agli inquirenti che si è trattato di un gesto doloso. Ma sul presunto colpevole non si sa ancora nulla, anche se la procura ha alcune ipotesi investigative.

Anche se sull’esplosione si sa ben poco ancora, ci sarebbero già alcune ipotesi investigative sulle quali la procura starebbe lavorando. Si sa solo cosa ha causato la deflagrazione: si è trattato di un “ordigno fai da te” con materiali abbastanza comuni. Una bomba che non ha nulla in comune con quelle usate dalla criminalità organizzata.

Pompieri-Alessandria

Sulla vicenda c’è il massimo riserbo ma sono trapelate alcune ipotesi investigative e delle informazioni sulle intenzioni del presunto colpevole. A dire la sua sull’esplosione che ha fatto perdere la vita ad Antonio Candido, Marco Triches e Matteo Gastaldo è stato anche il procuratore capo di Alessandria Enrico Cieri che ha dichiarato che “chi ha provocato la morte dei pompieri l’aveva messo in conto”.

Alessandria, esplode cascina a Quargnento

Lo spiega il procuratore di Alessandria, Enrico Cieri che coordina l’inchiesta per omicidio plurimo e crollo doloso. Sui corpi dei tre vigili del fuoco morti, sotto le macerie è stato eseguito l’esame esterno: dai risultati si capirà se sarà necessaria l’autopsia. Oggi gli inquirenti stanno ascoltando altre testimonianze. Per il momento non c’è alcun indagato e tutte

quargnento-vigili-del-fuoco

In seguito, il procuratore capo Enrico Cieri ha aggiunto, durante l’intervento a Rai Radio1 nel programma Radio anch’io condotto da Giorgio Zanchini:

“Al momento non ci sono indagati e il procedimento è contro ignoti. I carabinieri hanno iniziato ad ascoltare le persone che possono fornire elementi importanti all’indagine. Tutte le informazioni acquisite dovranno poi ottenere il riscontro di dati oggettivi per trarre qualche indicazione operativa. Prima cosa bonificare il luogo, metterlo in sicurezza e vedere quali altri reperti si possono acquisire, in particolare verificare l’esistenza di altre bombole. Procediamo per due reati: crollo doloso e omicidio plurimo doloso, perché riteniamo che chi ha provocato la morte dei nostri eroi l’aveva messo in conto”.

Si tratta, dunque, di persone ascoltate come “informate sui fatti”. L’accusa contro ignoti è di: crollo doloso e omicidio plurimo doloso.

“Sappiamo che c’è stato un crollo doloso, premeditato, c’è stata un’intenzione consapevole di determinare quel crollo. Le modalità sono note, ma c’è un’intera ala di questo edificio completamente scavata e occorre verificare se lì c’erano altre bombole e altri timer”.

Buone notizie ci arrivano da Asti, dove si trova ricoverato Roberto Borlengo, il carabiniere di 31 anni ferito nell’esplosione di Quargnento. Il militare che ha riportato ferite al viso e alla gamba sta migliorando ma dovrà essere operato venerdì.