Neonato morto a Lucca: “è stata sua mamma”
Neonato morto in culla a Lucca. A distanza di tempo, finalmente la verità. Non si è trattato di sindrome della morte in culla, è stata sua madre...
La vicenda risale allo scorso 2017, quando un neonato è stato trovato morto dentro la sua culla. Da quel giorno, le forze dell’ordine hanno dato il via alle indagini, perché quella morte non li convinceva affatto. A distanza di anni, grazie al lavoro degli agenti e ai risultati dell’esame autoptico, effettuato ul corpo del neonato, la mamma del bambino è finita al primo posto nella lista dei sospetti, con l’accusa di omicidio.
Era stata proprio lei, in quel giorno di dicembre dello scorso 2017, a dare l’allarme che il suo bambino era morto. Tutti pensarono alla morte in culla, una morte improvvisa del neonato che ancora oggi non ha una spiegazione medica. La donna, però, stava nascondendo una verità orribile. Il bambino era morto soffocato.
L’esame autoptico ha rivelato che il bambino aveva diversi segni sul collo e aveva il femore fratturato. Mamma e figlio, all’epoca, erano ospiti in una casa famiglia vicino a Massarosa.
La vicenda fece molto parlare. Una ragazza molto giovane che dalla Guinea è arrivata in Italia, per un progetto umanitario, alle 5:30 del mattino telefona ai soccorsi, spaventata mentre continua a ripetere che suo figlio non respirava più.
I paramedici fanno tutto il possibile, ma non c’è più speranza di salvare quella piccola creaturina. Come capita spesso ai neonati da zero mesi ad un anno di età, si è pensato subito alla sindrome della morte in culla.
Poi il medico legale individua quei segni sul collo e viene fuori la verità. La 22enne è sospettata di aver ucciso suo figlio, soffocandolo, prima di chiamare soccorsi.
Al momento è tornata nel suo paese, con il figlio più grande, ma presto dovrà tornare in Italia per essere processata e rischia una condanna per omicidio colposo.
Un neonato di soli due mesi che si è spento e che ancora oggi, a distanza di due anni, non riesce a trovare la sua libertà.
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