La storia del povero Remy
Nessuno lo guardava, nessuno lo voleva e lui continuava ad aspettare... La storia di Remy e di come si è conclusa...
La vicenda è stata diffusa da alcuni volontari di un gruppo di soccorso, che hanno condotto una campagna di sterilizzazione in una zona rurale della Romania. Mentre si trovavano lì, hanno incontrato un cane dal pelo marroncino, che in seguito hanno deciso di chiamare Remy. Ogni mattina, quando i volontari tornavano in quel punto, il cane si avvicinava a loro come se volesse salutarli.
Guardandolo più attentamente, i ragazzi si sono resi conto che l’animale aveva una cicatrice sul muso, causata da un ustione da ferro caldo.
Si sono domandati quale mostro avrebbe potuto commettere un atto del genere, un atto così crudele. Poi hanno scoperto che in Romania molte persone credono che marchiare la pelle di un cane con un ferro caldo, serva a costruire il suo sistema immunitario e ad aiutarlo a combattere il cimurro. Una credenza crudele, senza benefici comprovati.
Remy se ne stava sempre da solo in un punto di fronte ad un negozio di alimentari. Uno dei dipendenti di quell’attività, gli dava da mangiare tutti i giorni ed era quello il motivo per cui il cane continuava a starsene lì. Sapeva che in quel modo avrebbe potuto contare, ogni giorno, su un pasto caldo.
Durante la campagna, i volontari hanno anche sterilizzato Remy ed hanno avuto modo di conoscere un animale meraviglioso, dolce e socievole. Purtroppo nei luoghi come la Romania, i cani non sono visti come nelle altre parti del mondo. Sono visti soltanto come strumenti che servono per proteggere le case e il bestiame. I randagi vengono visti come qualcosa da evitare.
E tutto ciò, lo hanno potuto constatare i ragazzi sulla propria pelle, perché in tutto il tempo che hanno trascorso lì, hanno cercato di trovare una casa al povero cane. Nessuno si è fatto avanti per adottare Remy.
I volontari, alla fine, hanno deciso che non si sarebbero mai lasciati un essere così speciale alle spalle così hanno deciso di portarlo in Grecia. Oggi è lì che si trova, in una casa adottiva. Per la prima volta nella sua vita ha un tetto sulla testa, dei giocattoli con cui giocare, degli amici umani che lo amano e soprattutto un letto caldo.
Questa storia ci insegna ancora una volta, quanto sia importante il lavoro che ogni giorno svolgono i volontari, senza secondi fini, senza guadagnarci nulla. Grazie a loro cani come Remy, hanno una seconda possibilità di vita e riescono a conoscere il significato della parola felicità. Quindi abbiamo soltanto una cosa da dire: GRAZIE.