La storia di mamma Valentina e della piccola Elettra
"Mi avevano detto di non comprarle tutti quei giocattoli, perché i funerali dei bambini costano molto..." è così che mamma Valentina inizia il suo racconto
Questa è la storia di mamma Valentina, una ragazza che all’età di 23 anni, ha deciso di volere un figlio, insieme al suo compagno. Nulla però, è andato come la giovane immaginava. La gravidanza è stata dura, il parto complicato e i mesi successivi spaventosi.
Valentina ha raccontato di aver iniziato ad avere strani dolori e di essersi recata in ospedale, per assicurarsi che tutto andasse bene. E’ stato allora che i medici l’hanno informata che era arrivato il momento di partorire. La giovane sapeva che non poteva essere possibile, poiché era troppo presto, ma alla fine, si è ritrovata in sala parto… lì la situazione si è complicata ancora di più. Valentina non è riuscita a partorire, i medici le hanno provate tutte, finché non hanno capito quale fosse il problema reale.
La giovane aveva un tumore da parto, una tumefazione dei tessuti molli della testa del neonato nel suo grembo. Questa condizione si può formare durante il passaggio del bambino nel canale del parto.
Valentina, alla fine, è stata sottoposta ad un cesareo d’urgenza. Dopo l’operazione, Elettra le è stata portata via. Dopo diverse ore dal parto, ha scoperto che la sua bambina stava per essere trasferita in un altro ospedale, perché era nata troppo piccola e i medici, in quella struttura, non avevano la giusta attrezzatura per prendersi cura di lei.
Valentina, una volta uscita dall’ospedale, ha raggiunto la sua bambina al Bambino Gesù di Roma.
Quando per la prima volta ha visto sua figlia, la giovane aveva il cuore a pezzi. Una neonata piccolissima, tutta intubata. Il team ospedaliero aveva messo la bambina in ipotermia, per le successive 72 ore, perché i medici volevano capire cosa avesse.
La vita di questa madre da quel giorno è cambiata. Ha trascorso la maggior parte del tempo tra le mura dell’ospedale e poteva vedere la sua bambina soltanto dalle 12 alle 20. Dopo 9 mesi di dolore, Elettra ha iniziato a fare i suoi movimenti e a dare le prime risposte ai dottori. Quest’ultimi sono riusciti a capire che Elettra aveva una miopatia centronucleare. E’ risultata la prima bambina al mondo con il suo tipo di mutazione.
“Mi dicevano di non comprarle i giocattoli, perché i funerali dei bambini costano molto”.
Valentina si è ritrovata ad immaginare il funerale di sua figlia ed ha confessato che molto spesso è stata sfiorata dal pensiero di farla finita, ma poi ha pensato che se fosse crollata lei, lo avrebbero fatto tutti e che sua figlia meritava di vivere, accanto a lei, fino al suo ultimo giorno.
Poi è arrivato quel giorno che mamma Valentina aspettava da tempo. La piccola Elettra ha compiuto i suoi primi movimenti millimetrici. Ha mosso le manine e ha fatto vedere i suoi occhietti.
“Sono diventata un’infermiera anche io, mi ritrovavo sulle scale dell’ospedale con gli altri genitori a discutere di pcr, trasfusioni, terapie, ventilatori, cpap… Ormai la mia vita erano solo quelle poche ore in ospedale, un mondo parallelo dove il tempo si ferma”.
La piccola Elettra, in seguito, è stata trasferita in Neuroriabilitazione, a Palidoro. Qui Valentina ha potuto starle accanto, notte e giorno. Sua figlia, oggi, continua a rimanere una bambina speciale, con una malattia mai vista prima.
Dopo altri nove mesi, mamma Valentina ha potuto portare la sua bambina a casa.
“La mia forza è stata avere fiducia, anche davanti alla sfiducia altrui”.
La loro è una storia d’amore e di coraggio, di un amore senza alcun limite.
Elettra continua ogni giorno a lottare contro il suo essere speciale, con accanto una donna forte, che non le lascia mai la mano.