Omicidio Elena Ceste, il marito chiede revisione del processo: “morta di freddo”
Potrebbe esserci una nuova tesi in merito a quanto sarebbe accaduto ad Elena Ceste, per la difesa del marito, la donna sarebbe "morta di freddo".
Il marito di Elena Ceste ha chiesto la revisione del processo, l’ipotesi sulla quale la difesa di Michele Buoninconti sta lavorando in questi giorni per presentare la richiesta di revisione è che la mamma di Castiglione D’Asti sia morta di freddo dopo un allontanamento volontario.
Michele Buoninconti è stato condannato a 30 anni di carcere per l’omicidio della moglie Elena Ceste avvenuto a Castiglione d’Asti in provincia di Torino.
Per la difesa la causa della morte resta ignota e non esiste ancora nessuna evidenza scientifica che Elena sia stata vittima di un omicidio.
Intanto il marito di Elena Ceste nonché si ritrova in carcere ad Alghero e sta trascorrendo il suo tempo dedicandolo allo studio in economia.
Dallo scorso novembre, la difesa di Buoninconti si è prodigata nel fare dei rilevamenti nella zona della casa dei due coniugi vicino al Rio Mesa dove era stato recuperato il corpo di Elena.
L’investigatore Davide Cannella della Falco Investigazioni che sta lavorando sul caso, ha spiegato all’Ansa: “Non c’è una sola prova che Elena sia stata assassinata: non lo dimostrano gli atti, nemmeno le perizie, non l’ha dimostrato nessuno, si è soltanto ipotizzato“.
Ma diverse sentenze parlano di “asfissia meccanica”, gli esami sul corpo di Elena sono risultati difficili perché fu ritrovato dopo diversi mesi dalla sua scomparsa immerso in una zona paludosa nelle acque del Rio Mesa, quindi il corpo era rimasto a lungo esposto alle intemperie e all’acqua subendo una notevole decomposizione.
L’investigatore ha rivelato che potrebbe esserci una nuova tesi in merito a quanto sarebbe accaduto quel giorno: “In carcere con Michele abbiamo parlato del momento in cui la moglie è scomparsa, quella mattina in cui lui stava portando i figli a scuola, di quando è rientrato e ha trovato gli abiti della donna. Noi abbiamo una tesi diversa”.
Ai microfoni di Fanpage, la criminologa Anna Vagli ha spiegato: “la causa di morte resta ignota, come riconosciuto dalla stessa sentenza, e dunque non esiste alcuna evidenza scientifica che Elena Ceste sia stata vittima di omicidio“. Insomma, per la difesa di Michele Buoninconti, la morte di Elena sarebbe stata accidentale.