Omicidio Sarah Scazzi: Ivano Russo condannato a 5 anni, Michele Misseri a 4
Arriva la svolta sull'omicidio di Sarah Scazzi, il tribunale di Taranto ha condannato a 5 anni Ivano Russo mentre Michele Misseri a 4 anni.
Arriva la svolta sull’omicidio di Sarah Scazzi, il tribunale di Taranto ha condannato a 5 anni Ivano Russo mentre Michele Misseri a 4 anni nel processo bis legato sui falsi testimoni del delitto di Avetrana.
Ivano Russo e Michele Misseri sono stati ritenuti entrambi colpevoli di aver mentito nel primo processo.
Misseri si è incolpato ingiustamente dell’omicidio di Sarah Scazzi nel tentativo di scagionare la moglie Cosima Serrano e sua figlia Sabrina Misseri che sono rispettivamente zia e cugina di Sarah. Le due donne sono state già condannate all’ergastolo.
Il tribunale di Taranto nella giornata di oggi ha emesso la sentenza di condanna nei confronti di Ivano Russo a 5 anni di reclusione e Michele Misseri a 4 anni. Il processo bis per l’omicidio della quindicenne si è concluso in questo modo. Il ragazzo e lo zio di Sarah Scazzi erano imputati insieme ad altre persone per aver dichiarato il falso nel processo principale.
Per l’omicidio della quindicenne sono state già condannate all’ergastolo Sabrina Misseri e Cosima Serrano, la zia e la cugina di Sarah. Ivano Russo è stato considerato al centro della diatriba tra Sabrina e Sarah e di aver mentito su quanto accadde il giorno dell’assassinio, ovvero il 26 agosto del 2010.
Ad accusarlo fu la fidanzata dell’epoca che ai tempi rivelò che Ivano aveva dichiarato il falso raccontando che il giorno dei fatti era a casa a dormire: “Ivano ha mentito, quando Sarah fu uccisa uscì di casa”.
Per i giudici la morte di Sarah Scazzi sarebbe una conseguenza dei vari screzi che la quindicenne aveva avuto con sua cugina per via di Ivano. A quel tempo le due frequentavano lo stesso gruppo di amici in cui c’era anche il ragazzo.
Per il Tribunale ad uccidere Sarah Scazzi furono la zia Cosima Serrano nonché sorella della mamma della quindicenne, e la cugina Sabrina Misseri. Il movente è che accusavano la ragazzina di aver riferito in paese alcuni particolari che riguardavano un incontro intimo tra Ivano e Sabrina durante il quale la ragazza sarebbe stata rifiutata da lui.
Durante il processo principale Michele Misseri, nonché marito e padre delle due condannate all’ergastolo, è stato prosciolto dall’accusa di omicidio ma da sempre l’uomo si è autoaccusato del delitto.
Nonostante questo, gli inquirenti non hanno mai creduto alla sua versione e l’hanno ritenuto responsabile solo dell’ occultamento del cadavere che era stato fatto sparire nel pozzo di un fondo agricolo di Avetrana.
L’uomo, dunque avrebbe mentito ai giudici incolpandosi ingiustamente dell’omicidio per cercare di scagionare moglie e figlia.