Che fine ha fatto il comandante Francesco Schettino
Che fine ha fatto il comandante Francesco Schettino? Dopo la tragedia della nave da crociera Concordia, ecco cosa è successo al suo capitano
Che fine ha fatto il comandante Francesco Schettino? Tutti ricorderanno senza dubbio il tragico incidente della nave da crociera Concordia, naufragato di fronte all’isola del Giglio causando purtroppo molte vittime. Che fine ha fatto il suo capitano?
Tutti ricorderanno questi triste evento di cronaca che ha caratterizzato la nostra storia più recente. Il 13 gennaio del 2012 la nave da crociera Costa Concordia naufraga di fronte al’isola del Giglio, impattando contro il gruppo di scogli delle Scole. Erano le ore 21.45: la nave era comandata dal capitano Francesco Schettino. È stato uno dei naufragi più gravi della nostra storia.
La nave era salpata dal porto di Civitavecchia e doveva raggiungere Savona per l’ultima tappa della crociera, ma nelle acque del Giglio ha urtato uno scoglio che ha causato una falla di 70 metri sul lato sinistro. Il naufragio ha provocato la morte di 32 persone, tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Francesco Schettino è stato condannato a 16 anni di reclusione. La condanna è stata confermata anche in secondo grado dalla Corte d’appello di Firenze nel 2016 e dalla Cassazione nel 2017. E Schettino è stato interdetto per 5 anni dalle professioni marittime.
Al momento l’ex comandante della Costa Concordia sta scontando la sua pena di 16 anni di reclusione (l’accusa ne aveva chiesti 27 di anni di reclusione) all’interno del carcere romano di Rebibbia. Secondo quanto riportato da fonti interne alla prigione, il suo comportamento nella struttura sarebbe esemplare: si sarebbe ravveduto e trascorrerebbe il suo tempo leggendo e meditando. Pare anche che abbia una bottiglietta di acqua di mare, portata dai suoi famigliari, per fargli sentire l’aria marina che a quanto pare gli mancherebbe molto.
Spera ancora di essere assolto nel nuovo processo: è ricorso infatti alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Si è consegnato subito dopo la decisione del giudice, nonostante il ricorso presentato dal suo avvocato.
Francesco Schettino è difeso dagli avvocati Donato Laino e Saverio Sanese, entrambi del foro di Napoli.