Napoli, Ugo Russo perde la vita in una sparatoria dopo un tentativo rapina carabiniere

Napoli, il quindicenne Ugo Russo perde la vita in una sparatoria; aveva provato a rapinare un carabiniere fuori servizio che ha reagito sparando 3 proiettili

Nella notte del 1 marzo 2020 a Napoli si è consumata una tragedia. Un giovane carabiniere di 23 anni fuori servizio era all’interno di una macchina con la sua fidanzata quando un rapinatore è comparso dal nulla e gli ha puntato un’arma contro il finestrino nel tentativo di farsi consegnare il suo Rolex. Il carabiniere ha reagito e ha sparato. Uno dei rapinatori, il quindicenne Ugo Russo, colpito dai proiettili, ha perso la vita.

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La ricostruzione fatta dal giovane carabiniere è molto accurata. Il militare, 23 anni, era in macchina con la fidanzata. Un rapinatore gli ha puntato una pistola dal finestrino. La pistola che somigliava bene a un Beretta 92, si è dimostrata in seguito un’arma giocattolo. Il carabiniere ha detto di essersi prima qualificato come carabiniere ma, dopo aver sentito “scarrellare” la pistola, ha reagito. Ha estratto la sua pistola d’ordinanza e ha fatto fuoco sparando 3 colpi.

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I proiettili hanno colpito Ugo Russo, 15 anni che è crollato a terra. Il ragazzo ha perso la vita. Tutto è accaduto in pieno centro di Napoli, in via Santa Lucia. Il carabiniere che è in servizio in provincia di Bologna ha raccontato la sua versione agli inquirenti che la stanno verificando punto per punto. Il pm Giovanni Melillo ritiene questo racconto attendibile ma saranno fatti ulteriori accertamenti. Per la procura, in questo momento, il carabiniere avrebbe agito per legittima difesa.

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Ma il decesso del quindicenne ha creato molto scompiglio in città. Gli amici del quindicenne che ha perso la vita hanno devastato il pronto soccorso del Vecchio Pellegrini ed è stato necessario l’intervento della polizia. In questo momento, per colpa dei danni, il pronto soccorso è chiuso. Anche la caserma dei carabinieri “Pastrengo” è stata presa di mira. Nella notte qualcuno ha sparato alcuni colpi di pistola contro la caserma.

Il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva ha dichiarato:

”Questa notte, dopo il decesso del giovane arrivato in pronto soccorso con ferita da arma da fuoco, il pronto soccorso del presidio ospedaliero dei Pellegrini è stato devastato dai familiari e amici del ragazzo. Un fatto gravissimo per il quale esprimo solidarietà a tutti i nostri dipendenti che ancora una volta sono stati vittime di insulti e minacce, e ancora una volta hanno continuato, nonostante tutto, a prestare assistenza ai pazienti”.

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Poi Ciro Verdoliva ha continuato:

”Sono stato costretto a chiudere il Pronto Soccorso. Quanto è accaduto ha di fatto creato condizioni che impediscono lo svolgimento delle attività assistenziali di emergenza in condizioni di sicurezza, sia per i pazienti che per gli operatori”.

I famigliari del quindicenne Ugo Russo hanno detto la loro versione. A parlare è stato Vincenzo Russo, il padre del ragazzo deceduto, assistito dall’avvocato Antonio Mormile:

“Voglio giustizia per mio figlio. Lavorava come garzone da un fruttivendolo. Era un bravo ragazzo. E me lo hanno ammazzato. Qualunque cosa stesse facendo, non vale una vita umana. Sul luogo del fatto ci sono numerose telecamere. Dall’acquisizione dei video si saprà la verità”.

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Nel frattempo è stato identificato anche il complice di Ugo Russo: ha 17 anni, era incensurato e viveva nei Quartieri Spagnoli.

È stato lui stesso a costituirsi. Gli inquirenti hanno trovato anche lo scooter che avevano usato nel tentativo di rapina e una pistola di ferro finta che somiglia molto a quelle che usano le forze dell’ordine.