Coronavirus, isolato il ceppo milanese del virus

È stato isolato il ceppo "milanese" del coronavirus nell'ospedale San Raffaele del Capoluogo Lombardo. A comunicarlo è stato il professor Massimo Clementi.

È stato isolato il ceppo “milanese” del coronavirus nell’ospedale San Raffaele del Capoluogo Lombardo.

A comunicarlo è stato il professor Massimo Clementi, ordinario di Virologia e Microbiologia all’Università Vita-salute del San Raffaele.

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Il ceppo “milanese” è leggermente diverso da quello italiano che era stato isolato alcuni giorni fa dai ricercatori dell’Ospedale Sacco di Milano. Queste ricerche approfondite potranno aiutare a realizzare dei farmaci e dei vaccini contro il coronavirus.

Nei giorni scorsi già due diversi team di ricerca avevano isolato il virus che aveva contagiato i turisti cinesi che si trovano ricoverati allo Spallanzani, che sono i primi casi accertati di coronavirus in Italia.

È stato isolato anche il ceppo che aveva infettato 4 pazienti di Codogno che è il paese del Lodigiano considerato il principale focolaio dell’epidemia nel nostro Paese, insieme ad altri comuni italiani.

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Il professore di Microbiologia e Virologia dell’Università Vita-salute del San Raffaele di Milano, ha spiegato che avendo isolato questo ceppo, si avrà la possibilità di studiare nuovi farmaci e vaccini per combattere il virus.

Il ceppo isolato dal San Raffaele riguarda alcuni casi riscontrati nel milanese. In tutta la provincia fino ad ora ne sono 58. Ecco le sue parole:

L’Istituto Spallanzani di Roma ha isolato il virus ‘cinese’, l’ospedale Sacco di Milano ha isolato proprio quello di pazienti dell’area di Codogno, il nostro è dell’area milanese, sempre quindi del focolaio lombardo. Per la ricerca è molto importante averne sempre di più. Il nostro obiettivo deve essere disporre di un numero sufficiente di coronavirus diversi per poter testare farmaci o sviluppare nuove terapie“.

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Ed ha aggiunto:

I virus nel passare da una persona all’altra evolvono e, in genere, si attenuano. Diminuisce dunque la loro importanza clinica e vanno a scomparire, come ci auguriamo accada anche in questo caso. Ciò che è importante è che si disponga di una base biologica che suggerisca, a livello di istituzioni, di creare una bio banca per studiare il virus“.