Trovate tracce di di antibiotici, cortisonici e antinfiammatori nel latte
Trovate tracce di antibiotici, cortisonici ed antinfiammatori nel latte, grazie ad un nuovo metodo. Ecco i marchi analizzati ed i risultati emersi..
Il latte è l’alimento che ogni bambino, mangia più spesso e molto volentieri. Per questo motivo, i ricercatori della famosa rivista Il Salvagente, hanno deciso di fare un test. I risultati sono stati davvero sorprendenti. Hanno scoperto che all’interno c’erano tracce di antibiotici, cortisonici e antinfiammatori.
Sono state analizzate le marche più famose e nella metà dei casi, sono state rilevate le tracce di queste sostanze. Per la precisione, dodici su ventuno campioni.
Le marche più famose analizzate sono state quelle Parmalat, Granarolo, Coop, Lidl, Conad, Esselunga e Carrefour, tra quelli a lunga conservazione Uht e quello fresco.
Le tracce di farmaci rilevate, sono quelle di Desametasone, un cortisonico, Neloxicam, un antinfiammatorio ed amoxicillina, un antibiotico. Questo tipo di farmaci, viene somministrato alle mucche, nel caso in cui vengono colpite da mastite. Un’infezione che colpisce le mammelle.
Secondo le informazioni che sono emerse, però, sembrerebbe che le dosi in cui sono state rilevate non sono fuori dai limiti di legge. Queste analisi, sono state possibili grazie a un nuovo metodo, messo a punto dall’Università Federico II di Napoli e quella di Valencia.
L’unico campione in cui è stata rilevata la presenza di tutti e tre i medicinali è quella del latte fresco Lidl. Mentre Ricca Fonte, Esselunga fresco, Carrefour fresco e Parmalat Zymil fresco, sono state trovate la presenza di due dei farmaci che sono stati elencati.
Nel restante cinque marchi, sono state trovate le tracce di un solo farmaco. Ruggiero Francavilla, pediatra e gastroenterologo, dell’Università degli Studi di Bari, sulla scoperta ha dichiarato: “L’assunzione costante di piccoli dosi di antibiotico con gli alimenti, determina una pressione selettiva sulla normale flora batterica intestinale, a vantaggio del batteri resistenti agli antibiotici che diventano più rappresentati.
Questa informazione genetica viene trasferita ad altri batteri anche patogeni!” Ovviamente viste le dosi che rispettano i limiti previsti dalla legge, questo non deve essere un allarme per tutti i bambini o le persone che lo consumano.
Ci saranno ulteriori aggiornamenti su questo studio.
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