Coronavirus, l’appello di una moglie che ha perso il marito: “ridatemi cellulare ed orologio”
Dopo la morte del marito, causata dal coronavirus, Lorella Micucci fa un appello forte: "mio marito è morto da solo, ridatemi cellulare e orologio"
Una moglie, Lorella Micucci, racconta dello straziante dramma causato dalla morte del marito a causa del coronavirus. La donna, infatti, racconta della sua impossibilità nello stare affianco al marito nei momenti precedenti alla morte e del fatto che, dopo il decesso, non le siano stati restituiti gli effetti personali dell’uomo. Fa un appello: “ridatemi cellulare e orologio”.
Lorella Micucci è la moglie di Marcello Malatesta, deceduto a causa delle complicanze causate dal virus covid-19. I due coniugi erano entrambi volontari della Croce Rossa e, proprio durante uno dei soccorsi ad un paziente malato di covid-19, l’uomo è venuto a contatto con il virus e ha contratto la malattia.
È stato subito ricoverato nell’ospedale di Jesi, in provincia di Ancona. Date le complicanze della malattia, è stato necessario ricoverare l’uomo nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale, così da dividerlo definitivamente dalla moglie. Lo straziante messaggio della donna, riportato sul Gazzettino, è un appello di carattere umanitario.
“Non l’ho potuto salutare per l’ultima volta , né in ospedale né al cimitero, sono in quarantena”, racconta Lorella Micucci. Dopo la morte, la vedova non ha ricevuto indietro i beni che l’uomo ha portato con sé dopo il ricovero: il cellulare e l’orologio. Questi, per la donna, hanno un valore affettivo immenso, dato che sono stati gli ultimi oggetti ad essere toccati dal marito”.
“Ma almeno le sue cose, il cellulare e l’orologio che gli avevamo regalato per il suo compleanno a gennaio, li rivorremmo. Invece non sappiamo che fine hanno fatto…” dice la donna al Gazzettino.
“Nessuno mi ha restituito i suoi effetti personali. Eppure si tratta di oggetti dal grande valore affettivo per me, visto che sono le ultime cose che lui ha toccato”.
L’analisi dei tabulati telefonici ha portato alla luce che il telefonino in questione si trova in un cassonetto proprio davanti l’ospedale, ma la donna non ha ricevuto niente indietro. A questo proposito, risponde Sonia Baccelli, direttrice sanitaria:
“Di solito ciò che è appartenuto ad una persona scomparsa viene inviato per posta ai parenti. non ora, a quanto pare. Deve essere capitato qualche errore. Ogni giorno abbiamo una situazione di emergenza in ospedale per via del Coronavirus. Se la busta è finita inavvertitamente nella spazzatura ce ne scusiamo. Contatteremo JesiServizi per chiedere di fare una ispezione appositamente”.