Coronavirus, sciopero dei benzinai: “Non siamo più in condizioni di lavorare”
Indetto uno sciopero dei benzinai, non si sentono più garantiti
L’ultimo decreto emanato dal governo ha disposto la chiusura di tutte le attività non indispensabili. Una cosa è certa, tra queste non rientra la professione del benzinaio. Nonostante il fatto che questo servizio è considerato indispensabile, i benzinai lamentano di non essere più in grado di lavorare in sicurezza.
Proprio questo sarebbe il motivo che li ha indotti ad annunciare uno sciopero per la giornata di domani. Faib Confesercenti, Fegica Cisl, Figisc/Anisa Confcommercio rappresentanti del settore hanno dichiarato in una nota ufficiale:
“Da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare né il necessario livello di sicurezza sanitaria, né la sostenibilità economica del servizio. Di conseguenza gli impianti di rifornimento carburanti cominceranno a chiudere: da mercoledì notte cominceremo da quelli della rete autostradale, compresi raccordi e tangenziali e, via via, tutti gli altri anche lungo la viabilità ordinaria”.
Sono stati dichiarati dai sindacati anche i motivi della protesta:
“C’è una categoria di persone, oltre 100.000 in tutta Italia che, senza alcun sostegno né di natura economica, né con attrezzatura sanitaria adeguata, che ha continuato comunque ad assicurare il pubblico servizio essenziale di distribuzione di energia e carburanti per il trasporto di beni e persone. Più di 100.000 persone che hanno continuato a fare il loro lavoro, a rischio della propria incolumità. Mettendo in pericolo la propria salute, rimanendo dove sono sempre state, vale a dire in mezzo alla strada.“.
I rappresentanti di categoria hanno precisato anche:
“Correremo il rischio dell’impopolarità e dei facili strilli lanciati da comode poltrone, ma davvero non abbiamo né voglia, né la forza per spiegare o convincere delle ragioni che sosteniamo. Chi volesse approfondire può chiedere conto al governo a concessionari autostradali, compagnie petrolifere: a ciascuno di essi compete fare per intero la propria parte se si vuole assicurare la distribuzione di benzina e gasolio”.
La dichiarazione prosegue con:
“Noi non siamo certo eroi, né angeli custodi. Ma nessuno può pensare di continuare a trattarci da schiavi, né da martiri. Siamo persone con famiglie da proteggere, cittadini come altri che sanno di dover assolvere ad una responsabilità, di cui non si vogliono spogliare, ma a cui non può essere scaricato addosso l’intero carico. Ci sono persone che si ostinano a ignorare le nostre difficoltà“. Insomma, la paura di lavorare senza adeguati misure di sicurezza intimorisce tutti, non solo i benzinai. Sono molte la categorie che temono per la propria salute. Lavoratoti che in questi giorni stanno adempiendo al proprio lavoro senza adeguate misure di sicurezza. Ed è più che legittimo che le categorie più a rischio non vogliano esporsi al contagio, così come non lo fanno tutti gli altri.