Napoli, imprenditore si è tolto la vita: Giuseppe Conte vicino alla famiglia
Napoli, imprenditore si è tolto la vita all'interno della sua fabbrica: poco prima si era mostrato felice, con i dipendenti, per la ripartenza
La tragedia è accaduta a Napoli, all’interno di una ditta. Un imprenditore di circa 68 anni si è tolto la vita, impiccandosi con una fune. Dopo il periodo di quarantena, lo scorso lunedì l’uomo aveva riaperto la sua fabbrica ed era pronto a ripartire. Un collega ha anche raccontato del suo ottimismo e che gli aveva detto che avrebbero superato tutto.
La sera del 5 maggio però, all’interno del suo ufficio, in via Murelle, Antonio si è tolto la vita.
Dietro al suo gesto sembravano esserci i problemi economici causati da lockdown. In 2 mesi di chiusura sono state tante le difficoltà economiche e le spese accumulate sulle spalle.
In seguito, però, è intervenuto Vincenzo Fiengo, il sindaco di Cercola, che ha dichiarato che il suicidio di Antonio non è legato a motivi economici, ma che l’uomo soffriva da diverso tempo di depressione, che è stata accentuata a causa della quarantena.
Il suo suicidio ha sconvolto la famiglia, che si è chiusa nel dolore ma anche nella rabbia, ha sconvolto gli amici e l’intera comunità.
Tutti ricordano Antonio, o come piaceva chiamarlo, Tonino, come una persona generosa, allegra, sempre positiva, una di quelle persone che ti lascia il segno, incapace di compiere un gesto del genere.
In passato aveva anche sconfitto un tumore e negli anni si è sempre dimostrato un uomo ottimista, così come lo era per la ripartenza e per i suoi dipendenti. Chiunque lo ha visto all’interno dell’azienda, dopo il lockdown, non ha percepito alcun segno che avrebbe potuto far pensare ad un suicidio.
Sulla vicenda è intervenuto anche il Premier Conte, che durante un incontro con le imprese, ha parlato della morte di Antonio, definendola una notizia dolorosa ed ha espresso vicinanza alla famiglia.