Giuliana De Sio e la confessione sul COVID-19: “Ho avuto una forma molto grave”
Giuliana De Sio, nota attrice italiana, ha deciso di raccontare la sua brutta esperienza col COVID-19: contagiata da una forma grave
La nota attrice Giuliana De Sio è stata tra le prime sfortunate ad ammalarsi di COVID-19. La donna è stata in isolamento per ben due settimane all’ospedale di Roma Spallanzani. Solo oggi, a distanza di giorni, ha deciso di raccontare la sua drammatica esperienza.
L’intervista è stata rilasciata a Maurizio Costanzo e Pino Straboli durante l’ultima puntata del programma di Rai3 “Insonnia“.
Durante il Covid ho cercato di sopravvivere perché l’ho avuto in una forma molto grave. Stavo in isolamento allo Spallanzani. L’ho superato molto bene grazie alla forza della mia testa. Quando sono tornata a casa, ero talmente felice che per me il lockdown è stato un momento di libertà rispetto all’isolamento dell’ospedale. Ero molto rilassata, felice di entrare e uscire dalle stanze. Mi sentivo libera. Ho vissuto l’angoscia al contrario, più in ospedale che a casa.
Certo, il segno di quell’esperienza è rimasto. Sono rimasta in isolamento 15 giorni allo Spallanzani. È stata lunga e terribile. L’isolamento è una cosa che non si può immaginare. Stare chiusi a chiave dentro una stanza da soli, a combattere con un respiro che c’è e non c’è, con l’ossigeno, il fatto che nessuno entra nella stanza. Entrano un attimo per farti una flebo per un minuto, poi si resta soli per le successive 48 ore. Ma ne sono uscita bene sia fisicamente che psicologicamente, o almeno facciamo finta che sia così.
Pensavo che volevo uscire. È stata più l’angoscia legata al fatto di essere intrappolata, di non poter uscire, che non la paura di morire anche se in realtà stavo rischiano perché non respiravo. Ma la mia paranoia era quella di stare chiusa, perché soffro di claustrofobia. Impazzivo per gli attacchi di panico.
Giuliana De Sio: la scoperta del COVID-19
Come tutti anche l’attrice ha scoperto il COVID-19 con i sintomi comuni. Tutto è iniziato con una febbre molto bassa, fin quando i problemi respiratori sono diventati insostenibili. In Italia, ancora, il Coronavirus non si era insidiato, si trattava di Febbraio, quando tutto era ancora molo confusionario.