Colposcopia, cos’è questo esame per le donne e a cosa serve
La colposcopia è un esame molto importante per le donne, anche se sottovalutato: ecco a cosa serve e perché deve essere fatto assolutamente
Ci sono degli esami e delle visite che una donna non può assolutamente evitare. Tra questi, uno dei più importanti è sicuramente la colposcopia. Purtroppo, però, sono molte le donne che non se ne preoccupano e questo è un male. Per comprenderne l’importanza, è essenziale capire a cosa serve questo controllo medico e che cosa riesce a prevenire.
Che cos’è la colposcopia
La colposcopia è un esame molto specifico che aiuta a controllare la cervice dell’utero. Non si tratta di un esame di routine, ma di un esame di approfondimento. In particolare, infatti, si consiglia quando si trova qualcosa di anomalo dopo un altro esame molto importante: il pap test.
Quest’ultimo, infatti, è il vero esame di routine da dover fare in modo cadenzato. Il pap test è quindi in esame di controllo di primo livello, mentre la colposcopia è un esame di secondo livello. Fondamentalmente è il ginecologo a prescriverla quando si trovano delle formazioni anomale che si vogliono analizzare più nello specifico.
Cosa vanno a cercare, però, questi esami? Più che cosa vanno a cercare, ci si dovrebbe chiedere cosa si spera di non trovare con questi screening. Fondamentalmente sono delle procedure che avvisano quando si trovano masse tumorali a livello dell’utero. In realtà, questo vale più che altro per il pap test. La colposcopia si deve affrontare nel momento in cui si trovano queste masse sospette.
Si tratta, perciò, di un’indagine approfondita dei tessuti dell’apparato genitale femminile, in particolare della cervice uterina. Il tutto ha luogo attraverso l’utilizzo di un particolare strumento chiamato colposcopio, che riesce ad analizzare in modo approfondito l’organo in questione. Questo esame non prevede necessariamente un prelievo dei tessuti, ma, se c’è necessità, si può anche fare. I tessuti prelevati, in questo caso, si analizzano attraverso un esame istologico ancora più approfondito.
Questo è quello che fa e ciò che cerca in particolare la colposcopia. Per capirne bene l’utilità, però, bisogna analizzare diversi elementi in particolare. Innanzitutto, che cos’è un tumore alla cervice uterina ed anche come si esegue questo esame diagnostico.
Tumore alla cervice uterina
Spessissimo si sente parlare di tumore dell’utero. Troppo poco spesso, però, si informano le donne riguardo ai rischi che si corrono non proteggendo se stesse da questo male. In particolare, non si è abbastanza informate sull’importanza di eseguire esami diagnostici preventivi, come pap test e, se necessaria, la colposcopia.
Di cosa stiamo parlando quando si nomina il tumore, o cancro, alla cervice uterina? Di fatto, si sta parlando di una formazione maligna potenzialmente letale. Per quanto possa sembrare brutale la frase sopra scritta, si può considerare il succo della questione. Parlando in termini un po’ più tecnici, si può considerare una malformazione che prende origine da alcune cellule della parte terminale dell’utero, che poi sfocia nella vagina. Tra tutti i tipi di tumori comuni alle donne, quello alla cervice dell’utero è il secondo più diffuso. Prima di questo c’è solo il tumore al seno.
Oggigiorno, per evitare la diffusione di questo cancro, si sono iniziati a fare dei vaccini contro un tipo specifico: l’HPV, ossia il Papilloma Virus Umano. Si tratta di un tipo di cancro molto diffuso, ma che è rappresentativo di molti ceppi diversi. Il vaccino in questione non li copre tutti, ma solamente alcuni. Sicuramente ha limitato di molto i contagi, ma non lo ha sconfitto del tutto. Questa profilassi è utile per le ragazze dopo il primo sviluppo, quindi intorno alla prima o seconda media. Il vaccino è composto da più richiami che si fanno gradualmente.
Per evitare l’insorgenza dei ceppi non coperti dal vaccino, è importantissimo fare sempre degli esami preventivi. Questi aiuteranno a scoprire in anticipo le lesioni pre cancerose, che vanno ad anticipare l’insorgenza del tumore stesso. Si consideri che si ha tutto il tempo per evitare il peggio: le lesioni impiegano anni prima di diventare neoplasie maligne. Una volta trasformate, le possibilità di riuscita dei trattamenti si riducono notevolmente.
Che cos’è il colposcopio
Il colposcopio è lo strumento utilizzato dal ginecologo per portare a termine l’esame diagnostico preventivo. Il termine che identifica questo strumento, come anche il nome dell’esame stesso, derivano dal greco. Letteralmente significa “osservare la vagina“, dato che i termini che compongono le due parole in greco hanno proprio questi significati.
Di fatto, si tratta di un microscopio bioculare o monoculare. Non è, però, il classico strumento scientifico. Si tratta di un prodotto che garantisce una visione interna della vulva, anche solo rimanendo all’esterno. Sembra assurdo, ma è così. Non si avvale di raggi X che trapassano il corpo, ma piuttosto ha una potenza di ingrandimento pazzesca. Infatti, riesce ad ingrandire sul suo obiettivo da un minimo di 6 volte, ad un massimo di 40. Il colposcopio si posiziona a circa 30 centimetri dalla vagina e da qui il medico può fare il suo esame.
Con l’ingrandimento più blando, si riesce a comprendere l’architettura interna del canale vaginale. Invece, con un ingrandimento più alto, vicino alle 40 volte, si riesce ad analizzare i tessuti in modo più preciso, per cercare eventuali lesioni pre cancerose.
Come prepararsi alla colposcopia
Essendo un esame che include la visione di una parte molto delicata del corpo di una donna, si deve essere pronte al 100% per facilitare il medico. Più il medico ha una visuale chiara, più l’esame è efficiente. Quindi, per far in modo che questo accada, bisogna prendere alcune accortezze.
Innanzitutto, bisogna tener conto del ciclo mestruale. Infatti, durante il periodo di mestruazioni, per chi non è ancora in menopausa, non si può praticare l’esame. Per questo motivo si deve concordare con il proprio medico curante un giorno che possa andare bene, ossia fuori dalle mestruazioni. Il momento migliore sarebbe dopo 2 settimane dell’ultimo giorno di ciclo.
Per evitare che l’esame sia corrotto, bisogna astenersi dall’avere relazioni sessuali almeno da due giorni prima dell’appuntamento stesso. Affianco a questi, vanno evitati tutti quegli elementi che potrebbero rendere non efficacie il test, come tamponi o lavande vaginali. Il tutto, ovviamente, è finalizzato all’avere un esame il più veritiero possibile.
Altre accortezze devono essere di carattere comunicativo, tra paziente e medico. Innanzitutto, se la donna sospetta di essere incinta deve assolutamente comunicarlo al medico. Non sarà d’intralcio nell’esame, ma deve essere fatto presente. Inoltre, molto importante è che il medico sappia se la donna assume farmaci o se ne ha presi di recenti. Infine, si devono comunicare eventuali allergie a qualche molecola farmacologica.
Se c’è un prelievo di tessuto, ci si deve aspettare eventuali perdite di sangue dal canale vaginale. Per questo potrebbe essere utile portare con sé dei salva slip, in modo da evitare di sporcare i vestiti. Prima dell’esame è possibile assumere cibo e liquidi, dato che non ha nessun tipo di influenza.
Come si esegue la colposcopia
Ora, si è arrivati dal ginecologo e si sta aspettando il sala d’attesa. Per alcune donne, è alle volte essenziale sapere incontro a cosa stanno andando. Per questo motivo, qui verranno elencati i vari passaggi che, nel loro complesso, creano l’esame diagnostico.
Preparazione
Alla paziente, solitamente, verrà chiesto di indossare un apposito camice ospedaliero, dato dall’ospedale. Successivamente le verrà chiesto di accomodarsi su una poltrona che, se ha fatto già precedentemente esami ginecologici, conoscerà molto bene. Questa poltrona permette alla donna di allargare le gambe, in modo tale che il medico possa iniziare a lavorare comodamente.
Successivamente, tramite questa comoda posizione, verrà inserito lo speculum. Si tratta di uno strumento medico che allarga la vagina, rendendola molto più visibile. Bisogna stare tranquille, non è altro che uno strumento in plastica che aiuta il dottore.
Esecuzione
Ora, una volta raggiunta la posizione, inserito lo speculum, il medico può procedere nell’esecuzione dell’esame. Prenderà perciò posizione di fronte la paziente con il colposcopio. Lo strumento verrà posizionato in modo che la direzione della visuale sia perfettamente all’interno del canale vaginale, appositamente allargato. Per aiutarsi nella procedura, il ginecologo potrebbe introdurre delle soluzioni chimiche, come l’acido acetico o il liquido di Lugol.
Un’eventuale biopsia dei tessuti potrebbe essere fatta in questa parte. Verrà inserito all’interno della vagina un apposito strumento chirurgico che andrà a prelevare i campioni. Bisogna stare tranquille: questo verrà preventivamente sterilizzato. Alla fine, il campione verrà mandato in laboratorio.
Con questo, la procedura si conclude. Alla fine di tutto il medico estrarrà lo speculum e chiederà alla paziente di scendere dalla sedia e rivestirsi. Il tutto dura quanto una visita ginecologica, solitamente dai 10 ai 20 minuti. Ovviamente, se si devono prelevare i tessuti si richiederà del tempo in più.
Problematiche derivanti dalla colposcopia
Come si è visto, la procedura non comprende grandi rischi. Il medico ha un contatto con il paziente relativamente breve. In sostanza, si limita ad osservare, senza quasi mai toccare. Come sempre, seppur limitatamente, potrebbero esserci delle problematiche correlate.
Solitamente si tratta di semplici fastidi, qualche volta potrebbero diventare un po’ più ostili. Primo tra questi, un’eventuale perdita di sangue. Come detto precedentemente, con molta probabilità questa potrebbe verificarsi in seguito alla biopsia. Potrebbero durare diversi giorni, intorno ai 5, in base ai tessuti della donna e al prelievo. I ginecologi in questo caso consiglia l’utilizzo di un tampone vaginale oppure di un semplice salva slip. Ovviamente, bisogna astenersi da rapporti sessuali, in modo da non infiammare ulteriormente la parete della vagina.
Potrebbe verificarsi anche un fastidio o bruciore. Questo anche si risolve solitamente nel giro di una settimana. Si può provare a calmarli tramite dei bagni caldi. Se, per sfortuna, si dovessero verificare anche delle infezioni, bisogna contattare il medico. Possono manifestarsi con febbre, perdite di un liquido maleodorante o dolore pelvico.
Inoltre, potrebbero verificarsi fastidi con le successive mestruazioni. Per quanto riguarda le donne che hanno appena partorito, si sconsiglia di fare una colposcopia prima dei 6 mesi dal parto. Questa potrebbe essere tutto tranne che veritiera, dato che il canale è ovviamente corrotto.
Come gestire l’ansia pre esame
Quando si arriva al punto di dover fare una colposcopia, una donna potrebbe sempre essere ansiosa. Di fatto è una reazione normale, dato che non si sa mai cosa si andrà a scoprire con questo esame. Essendo di secondo livello, si sta trattando di un test particolarmente concentrato e preciso, che va ad analizzare i punti dove potrebbero esserci problemi. Sicuramente questo crea tensione.
Bisogna ricordare, però, una cosa molto importante. L’esame potrebbe anche verificarsi negativo. Potrebbe anche succedere che quello che si era evidenziato con il pap test fosse un problema fallace e che non ci sia di fatto nulla di cui preoccuparsi. Questa è una buona eventualità che non deve essere dimenticata. Quindi, non ci sarà serenità totale, ma nemmeno si deve andare con il terrore.
Per chi vuole essere ancora più sicura, sopratutto per quanto riguarda le procedure, basta chiedere. Non si deve avere timore o vergogna di parlare con il ginecologo, il medico di base o anche soltanto con un’amica che c’è passata prima. La comunicazione è il metodo più importante, rilassante e sicuro per essere serene al massimo. Ci sono, inoltre, medici che consentono di portare con sé, durante l’esame, un dispositivo in graoi di far ascoltare la musica, in modo da rilassarsi durante la procedura.
Paura e vergogna sono le nemiche numero uno di una donna. Spesso si evitano di chiedere informazioni o avere notizie su qualcosa per timore di sbagliare o di avere una risposta negativa. Questo è il rischio più grande che si possa correre. Non bisogna mai lasciare nulla al caso: bisogna prendere in mano i propri problemi e domarli. Questo farà in modo di vivere sapendo di aver dato il massimo e di aver fatto sempre tutto il possibile. Nessuno giudica, nessuno addita.
Conclusioni
Sicuramente, se si è arrivati a leggere l’articolo fin qui, si sapranno già in parte le conclusioni. Essendo questo un argomento molto importante, però, bisogna essere sicuri che i concetti fondamentali qua espressi rimangano impressi nella mente.
Innanzitutto: la prevenzione è un elemento fondamentale. Fare un regolare pap test ogni anno o ogni quanto richiesto è un tassello importante della propria vita. Se si tiene alla propria salute, bisogna assolutamente essere diligenti in questo. Inoltre, non aver paura di domandare, chiedere, avere delle risposte. Tutto ciò che viene fatto in tempo è buono e sacrosanto, non può essere mai un male sapere.