Marco Mancosu e il crollo dopo la retrocessione del suo Lecce

Si è lasciato andare in un lungo pianto al centro del campo: Marco Mancosu reagisce così al verdetto che ha visto il suo Lecce retrocedere in serie B

Marco Mancosu è diventato una vera e propria bandiera del Lecce in questi anni. Da capitano ha trascinato i salentini dalla serie C alla serie A in sole tre stagioni, diventando simbolo di un’intera città, oltre che di una squadra. Domenica sera, all’epilogo dell’ultima giornata di campionato, che ha sancito la retrocessione del Lecce in serie B, non ha retto.

Marco Mancosu

Circa un’ora dopo il fischio finale della partita, persa 4 a 3 contro il Parma, Marco si è diretto verso il centro del campo e, accasciandosi sul manto erboso, si è lasciato andare in un lungo pianto. Le 14 reti messe a segno dall’attaccante sardo non sono bastate a far proseguire il sogno chiamato serie A. Sono l’intervento di sua moglie e di sua figlia che lo hanno fatto rialzare.

Marco Mancosu

Il post su Instagram di Marco Mancosu

All’indomani del pesante verdetto, Marco ha pubblicato un post sul suo profilo Instagram. Lo scatto è accompagnato da parole in cui si evincono tutte le emozioni di quello che si è dimostrato essere un uomo ben prima di essere un calciatore.

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Il tutto si riduce al risultato? Al bianco e al nero? Al giorno o alla notte? All’inferno o alla gloria? No, per me non è così! Non lo sarà mai! Non vorrò mai essere schiavo del risultato finale. Sono schiavo di un attitudine, di una passione, dell’essere professionista ogni giorno della mia vita. Voglio migliorarmi sempre, voglio sbagliare cento volte e riprovare altre cento. Voglio prendermi delle responsabilità, nonostante a volte siano più grandi di me!

Cariche di orgoglio, queste le parole di colui che si è dimostrato essere un capitano vero.

Mancosu ha poi continuato spiegando che preferisce provarci, rischiando anche di prendere un brutto voto in pagella, piuttosto che non provarci affatto ed evitare di sbagliare.

Marco Mancosu

Ha concluso poi il suo sfogo ringraziando così tutte le persone che hanno affrontato questa sfida insieme a lui:

Grazie a tutti! Alla società e al mister, ma anche ai tifosi e ai compagni di squadra. È stato un anno e, soprattutto, un viaggio meraviglioso e se retrocessione doveva essere, posso dire che mi avete fatto vivere la retrocessione più bella della mia vita. Sono orgoglioso di tutti voi.