Illinois, salvati 17 cani in un aeroporto internazionale: chiusi per giorni in un magazzino
Forze dell'ordine salvano 17 cani in un magazzino di un aeroporto: lasciati in orribili condizioni per giorni, perché non avevano i documenti in regola
La vicenda arriva dall’Aeroporto Internazionale O’Hare di Chicago, nell’Illinois: denunciata una compagnia di trasporto merci per negligenza e crudeltà verso 17 cani trovati chiusi, senza cibo e senza acqua, all’interno di un magazzino, per circa tre giorni. All’arrivo delle autorità, purtroppo uno dei cani, un Black Lab di nome Fin, era già morto. In totale erano 18.
Secondo una prima ricostruzione di quanto accaduto, gli animali stavano volando verso le nuove famiglie, ma a causa di alcuni problemi con i documenti di vaccinazione, l’adozione aveva subito ritardi e i cani erano stati lasciati in quel magazzino, nella sporcizia e senza una minima cura per giorni. Erano arrivati in aeroporto lo scorso 28 agosto.
Lo stesso Fin era partito dalla Russia per raggiungere Chicago, dove una famiglia lo stava aspettando. Un viaggio verso una nuova vita che purtroppo si è trasformato in tragedia.
Il salvataggio dei 17 cani
Gli agenti hanno liberato tutti i cani coinvolti e come prima cosa, si sono preoccupati di rifocillarli. Stavano morendo di fame e di sete.
Dopo aver proseguito con la pulizia e il controllo medico degli animali, 15 di loro sono stati accolti nel rifugio del posto, mentre due salvati e dati in adozione grazie all’intervento dei volontari dell’associazione Chicago Animal Care and Control.
Un uomo di nome Staci Yates ha raccontato di aver pagato migliaia di euro per comprare un cane da un allevatore d’oltremare. Al suo arrivo, era in condizioni orribili, giaceva in mezzo ai suoi stessi bisogni.
Qualcosa deve essere fatto, questi cani non lo meritano. Il vero cane in tutto questo, è il governo federale.
La compagnia di trasporto si è giustificata alle autorità affermando che i cani non avevano i documenti necessari per un viaggio internazionale. L’accusa è di crudeltà e negligenza verso gli animali. La società ha negato le accuse, sarà adesso il giudice a decidere la definitiva condanna.