Valeria Marini lancia un appello: “Non lasciate morire il Salone Margherita”
Il disperato appello di Valeria Marini sulla chiusura del Salone Margherita di Roma: "Non lasciatelo Morire"
Valeria Marini si fa porta voce di un appello importante: “Non lasciatelo morire“. Ecco cosa è successo. La crisi dettata dal lockdown per il Covid-19 e la pressione di Bankitalia hanno gettato il teatro Salone Margherita in via Due Macelli di Roma, nella crisi più profonda fino ad arrivare al punto di decretarne la chiusura.
Valeria Marini chiede: “Non lasciate morire il Salone Margherita“. La notizia ha gettato tristezza tra gli artisti che hanno calcato il palco di uno di un teatri tra i più famosi di Roma.
La notizia della chiusura del Salone Margherita di Due Macelli a Roma è inaccettabile. Un pezzo di storia che se ne va. La soubrette lo sa benissimo, visto che per molti anni ha calcato quel palcoscenico, insieme alla compagnia del Bagaglino di Pier Francesco Pingitore.
La Marini lancia un disperato appello:
“Non lasciate morire il Salone Margherita, un gioiello liberty, unico in Europa, il teatro che ha ospitato spettacoli seguiti da milioni di persone. Un’icona, un luogo di culto. Deve continuare a esistere”.
Valeria con un pizzico di nostalgia aggiunge:
“Il sogno non può finire. Il Salone Margherita deve continuare a esistere, il suo palcoscenico può ancora regalare sorrisi, emozioni e sogni. I riflettori si devono riaccendere sugli spettacoli di Ninni Pingitore, che ha creato straordinari show di satira inventando un genere tutto italiano. Da quando è scoppiata la pandemia abbiamo passato momenti terribili: il teatro potrà aiutarci a riscoprire emozioni e felicita’. Viva il salone Margherita!”.
Valeria Marini e non solo
Ma la soubrette non è la sola a essere stata toccata nell’animo da questa triste notizia, altri personaggi si sono stretti a questo appello, come Pamela Prati, spalla di Valeria Marini ai tempi del Bagaglino.
Pamela Prati come la sua collega, chiede aiuto per fare in modo che il tutto non accada. Per evitare la fine di un pezzo importante della storia di Roma.