La commovente lettera di Stefano Cucchi a suo padre Giovanni
Giovanni Cucchi ha scelto di leggere in tribunale una toccante lettera scritta da suo figlio Stefano
Impossibile non ricordare con commozione la vicenda legata all’uccisione di Stefano Cucchi. Un giovane romano arrestato a Roma nel 2009 e morto dopo 6 giorni, a causa delle percosse ricevute da due agenti dei Carabinieri. In questi giorni, si sta svolgendo il processo su dei presunti depistaggi commessi da altri 8 agenti.
Quella della morte di Stefano è stata una vicenda che è entrata nel cuore di molti. Dopo la sua morte, avvenuta per mano di due Carabinieri, è iniziata una lunga battaglia legale da parte della famiglia del ragazzo. Dopo 10 anni, nel 2019, il tribunale ha condannato i due agenti a 12 anni di carcere per omicidio preterintenzionale.
Nessuno ha mai cercato di far passare Stefano come un santo. La sua famiglia, in particolare la sorella Ilaria, in prima linea nella ricerca della giustizia per suo fratello, non ha mai nascosto quanto fosse problematico suo fratello. Una lunga storia di tossicodipendenza che lo avevano portato a fare degli errori sì, ma non al punto da meritare di morire. In maniera così brutale per giunta.
Stefano aveva avuto un passato burrascoso, ma stava provando anche a riprendere in mano la sua vita. A testimonianza di questo ci sono i tre anni che aveva trascorso in una comunità di recupero, dalla quale era uscito nel 2006.
La lettera di Stefano Cucchi a suo papà
Proprio durante il viaggio di ritorno verso casa, Stefano Cucchi aveva deciso di scrivere una commovente lettera, da portare a suo padre Giovanni per il suo compleanno. Oggi, l’uomo che cerca ancor più giustizia per suo figlio, ha deciso di leggere quelle parole nell’aula bunker di Rebibbia, dove si sta svolgendo il processo sui presunti depistaggi sulla morte di Stefano.
Stefano ha scritto questa lettera sul treno. Un treno che, come ha scritto, non lo aveva mai portato a destinazione, ma che ora lo stava portando da lui, la persona più importante della sua vita. Stefano si è mostrato felice di aver ritrovato la voglia di vivere e di poter riallacciare i rapporti con la sua famiglia, soprattutto con suo papà, che non ha mai smesso di credere in lui. Poi, ha concluso:
La vita comincia ora, la nostra. Quella che ci stiamo costruendo insieme. Papà, io non credo che si possa vivere una seconda volta, perciò godiamoci questa di vita e affrontiamo insieme ogni traversia, se ci sarà. Solo così ci ritroveremo davvero. Con amore, tuo figlio Stefano.