“Legata ad una sedia con una cinta”, la decisione del Gip nei confronti della mamma di Palermo che ha tentato di uccidere la figlia di 8 anni e il racconto del papà
Palermo, mamma tenta di uccidere la figlia di otto anni con un coltello e poi di togliersi la vita: le indagini
Nuovi aggiornamenti sulla mamma di Palermo che ha tentato di togliere la vita ad una delle sue figlie e poi di suicidarsi. “La cattiveria e il menefreghismo da parte di un marito uccidono. Mi ha tolto il sorriso. Le mie figlie saranno sempre con me”. Aveva scritto un bigliettino e poi si era diretta nella stanza della sua bambina di 8 anni a aveva cercato di ucciderla con un coltello. Fortunatamente, la sua esitazione, ha permesso alla piccola di difendersi.
L’altra bambina di 6 anni, si è svegliata dopo le grida della sorellina. La 38enne è poi fuggita per le scale, nel tentativo di suicidarsi, ma un vicino è riuscito a fermarla e ha poi allarmato i soccorsi e le autorità.
La decisione del Gip nei confronti della mamma di Palermo
Dopo le dovute indagini, la donna è stata accusata di maltrattamenti e lesioni aggravate ed ha perso la responsabilità genitoriale. Le due figlie attualmente sono affidate alla custodia del padre. Proprio l’uomo, durante gli interrogatori, ha rivelato i diversi episodi di maltrattamenti della donna.
Si rivolgeva spesso nei confronti delle bambine con termini offensivi, le costringeva a stare a tavola ore, finché non mangiavano tutto. L’uomo ha raccontato che una vota aveva trovato una delle figlie, legata ad una sedia con la corda dell’accappatoio e che la madre si era giustificata, spiegando che lo stava facendo per farla mangiare.
Alla domanda sul perché non abbia mai deciso di denunciarla, il papà ha spiegato che era anche una madre amorevole, attenta alle cure delle loro bambine.
Due figlie costrette a vivere per diverso tempo in un clima fatto di maltrattamenti, sia fisici che verbali, soprattutto quando arrivava il momento di fare i compiti. Le giornate con la mamma erano “brutte”. Questo è quanto è emerso dal quadro familiare.
La 38enne non può più vedere ne chiamare le sue figlie. Il Gip si è ritrovato costretto a prendere tale decisione, poiché la mamma è in grado di intendere e di volere. L’aggressività, insieme alla volontà di portare con se le sue figlie verso la morte, sono considerate un vero e proprio campanello d’allarme.
La bambina di 8 anni, dopo le coltellate ricevute, non ha trovato il coraggio di incolpare la sua mamma.
Notizia in aggirnamento.