Ragazza rapita alla nascita e venduta, ritrova la sua famiglia dopo 25 anni. Cos’è accaduto
La storia di Belle Barbu la ragazza rapita e venduta ad un'altra famiglia: è riuscita a riabbracciare i suoi genitori
La vicenda di una ragazza rapita alla nascita e venduta ad una famiglia nello Utah, ha fatto presto il giro del mondo. Dopo 25 lunghi anni, è riuscita a riabbracciare i suoi genitori biologici, che non avevano mai perso la speranza di poterla rivedere. Ha scoperto tutta la verità della sua storia.
Belle Barbu ora ha 26 anni e sin da quando era bambina, ha notato che non aveva somiglianze con i suoi familiari. Si sentiva fuori luogo con il loro modo di essere.
I genitori all’età di otto anni, le hanno rivelato di averla adottata, ma le hanno anche assicurato che la madre e il padre biologici, non volevano vederla.
Le hanno detto il cognome della sua famiglia ed ha scoperto che in realtà era di origini rumene. Nel 2019, Belle ha deciso di fare alcune ricerche sui social.
Ha trovato un gruppo su Facebook che aiuta le persone a trovare i loro familiari. Sarah, la responsabile di quell’associazione, ha scoperto in poche ore che la ragazza aveva una sorella chiamata Simona e due fratelli chiamati Florian e Moise. Inoltre, ha anche scoperto che i suoi genitori Margari e Zambila, in quel momento vivevano in un paese vicino Roma.
Operation Underground Railroad, un’organizzazione benefica, ha deciso di fare dei test del DNA per questa famiglia, per capire se Belle era davvero la loro bambina scomparsa. Dopo pochi giorni, i risultati hanno dato conferme a tutti i loro dubbi. Dagli esami è emerso che la ragazza era davvero la figlia di quelle persone.
Ragazza rapita alla nascita: il racconto
La giovane grazie a tutte queste informazioni, ha deciso di andare in Italia per conoscere i suoi genitori e tutti i suoi parenti. Ha voluto raccontare la sua storia al quotidiano The Sun e sull’accaduto ha dichiarato:
Quando ho visto mia madre mi sono fiondata tra le sue braccia e mi sentivo euforica. Mi sono sentita a casa. Attraverso il traduttore, mia mamma mi ha rivelato che non aveva mai perso la speranza di rivedermi. Mi ha anche detto che quando sono venuta al mondo erano estremamente poveri. Vivevano in alcune tende e per vivere facevano un lavoro molto duro.
Nel 1994, quando sono nata, i medici hanno detto loro che era deceduta, ma solo pochi giorni dopo hanno scoperto tutta la verità da un’infermiera. I miei genitori hanno speso tutti i soldi che avevano per cercarmi in tutti gli orfanotrofi. Però, un anno dopo non sapevano più dove andare. Voglio tornare in Italia per riabbracciarli, appena l’emergenza sanitaria e le risorse me lo permetteranno di nuovo.