Blatter ricoverato in gravi condizioni
Joseph Blatter, ex numero uno della FIFA, è ricoverato in ospedale. Le sue condizioni sono gravi
L’ex numero uno della FIFA Joseph Blatter è stato ricoverato in ospedale. Il suo quadro clinico è grave, ma non risulta in pericolo di vita. A diffondere la notizia il quotidiano svizzero Blick. L’ex presidente del calcio mondiale ha 84 anni.
Blatter: la figlia conferma il ricovero
La figlia Corinne ha confermato in toto e ha tentato di rassicurare, spiegando come suo padre migliori ogni giorno di più, sebbene abbia bisogno di riposo e di tempo. Non sono state fornite ulteriori delucidazioni sulle complicazioni di salute dell’uomo, che da alcuni anni è lontano dal mondo del pallone, dopo essere stato sospeso per sei anni da ogni tipo di attività ad esso inerente.
Scandalo corruzione
Per oltre trent’anni Sepp Blatter ha ricoperto un ruolo di primo piano nella FIFA. Dal 1981 al 1998 è stato Segretario Generale. Ha atteso l’uscita di Havelange per raccoglierne l’eredità e per 17 anni è stato il numero uno della federazione, dal giugno del 1998 fino al giugno 2015, quando fu costretto a rassegnare le dimissioni, dopo un enorme scandalo di corruzione che ha travolto l’organo a capo del calcio internazionale, con 7 dirigenti che finirono agli arresti.
L’ottantaquattrenne è famoso pure per i cattivi rapporti con l’Italia. Emblematico fu, in tal senso, il rifiuto di premiare la Nazionale azzurra nella finale del Mondiale 2006, vinta contro la Francia ai calci di rigore.
Contro la moviola in campo
Durante il suo periodo alla guida della FIFA ha sempre portato avanti una politica assolutamente contraria alla moviola in campo. Un’introduzione lungamente invocata dagli appassionati e che ha preso definitivamente piede con Gianni Infantino, il suo successore.
Blatter: le critiche per l’assegnazione dei Mondiali a Russia e Qatar
Criticato pure per aver assegnato i Campionati del Mondo 2018 e 2022 rispettivamente alla Russia e al Qatar, da Segretario dell’organizzazione Blatter decretò inoltre che i campioni in carica dovevano qualificarsi per l’edizione successiva e fu uno dei principali promotori dei tre punti a vittoria, rispetto ai canonici due che hanno segnato un’epoca.