Continuava a scappare e aveva qualcosa di strano in testa. Non permetteva a nessuno di avvicinarsi: “L’ossigeno sarebbe finito presto, ma io…”
Il povero cucciolo randagio era rimasto con la testa incastrata in un barattolo, mentre cercava qualcosa da mangiare
Oggi vi raccontiamo la storia di un cucciolo, che ci dimostra quanto difficile e sofferente sia la vita dei cani randagi. Il cagnolino si è ritrovato da solo per le strade della sua città, incapace di badare a se stesso. Forse la sua famiglia lo ha abbandonato o forse la sua mamma lo ha rifiutato. Nessuno lo scoprirà mai, ma da quel momento era solamente un randagio che tutti evitavano e allontanavano.
Spinto dalla fame e dalla disperazione, un giorno il cucciolo ha iniziato a rovistare nella spazzatura e ha finito per rimanere incastrato con la testa in un barattolo di plastica. Per interi giorni, ha vagato per le strade della città in quello stato di impotenza, continuando a morire di fame.
Qualcuno ha provato ad avvicinarsi a lui, per aiutarlo. Ma dopo tutto quello che aveva affrontato nella vita e tutte quelle volte in cui era stato maltrattato, il cagnolino scappava via da loro, terrorizzato.
Alla fine, ha incrociato il cammino di una volontaria di nome Rozalie. Quando la donna lo ha visto in quelle condizioni, ha provato una stretta al cuore.
L’ossigeno nel barattolo sarebbe finito presto e io dovevo aiutarlo. Così ho chiamato altri miei colleghi, per la precisione altri 7 volontari. Non si fidava degli esseri umani e da sola non ce l’avrei mai fatta, ma con il loro aiuto sì.
Il salvataggio del cucciolo randagio
Dopo tanti tentativi, la squadra di volontari è riuscita a catturare il cucciolo spaventato e a portarlo da un veterinario.
Non appena lo abbiamo adagiato sul tavolo del veterinario, ha iniziato a tremare in modo incontrollabile. Aveva paura di ciò che gli avremmo fatto e non capiva che volevamo soltanto aiutarlo.
Il veterinario è riuscito a fare un buco sul barattolo, così da impedire che morisse soffocato. Ma riuscire a liberarlo completamente, era più complicato di quanto previsto. Il cucciolo continua ad agitarsi e la squadra medica doveva lavorare con strumenti affilati intorno al suo collo.
Dopo tanta pazienza e grazie al meraviglioso lavoro del team veterinario, alla fine il cagnolino è stato finalmente liberato.